di Maria Federico
Oggi voglio condividere con voi le mie preoccupazioni e le ragioni per cui mi oppongo fermamente al concetto del “Grande Reset”. Questo termine è diventato sempre più comune e sta guadagnando terreno nei dibattiti globali, ma è importante analizzarne i dettagli e le implicazioni che comporta.
Il concetto del “Grande Reset” promuove l’idea di una riorganizzazione globale dell’economia, della società e delle istituzioni per affrontare le sfide globali come il cambiamento climatico, l’ineguaglianza economica e le crisi sanitarie. Balle. Balle enormi, propaganda. Il Grande Reset ha un solo ed unico scopo: quello di garantire e perpetrare un sistema economico fallito, il cui compito è quello di garantire la finanza speculativa, i grandi capitali, le multinazionali e la nomenclatura che ruota attorno a questo sistema.
Facciamola breve: l’Occidente guidato dal capitalismo speculativo, ha perso. Ha perso la guerra contro il resto del mondo, ovvero i paesi che dovevano “lavorare al posto nostro”: la Cina, l’India, il Sud Est asiatico, il Sud America. E ha perso la guerra e il controllo, delle nazioni che dovevano fornirci le materie prime a basso costo, ovvero la Russia, l’Iran, e il Medio Oriente.
L’Occidente ha fallito la globalizzazione, intesa come proiezione imperialista del dominio del capitale e della finanza speculativa: le nazioni che si pretendeva fossero a disposizione di questo progetto, si sono ribellate e svincolate.
Ora per farla semplice: questa sconfitta dovrebbe comportare un cambiamento radicale nell’economia dell’Occidente. Per mantenere o migliorare gli attuali livelli di benessere generalizzato, per continuare tutti a lavorare, avere una casa, fare dei figli, spostarci in automobile, l’unica soluzione sarebbe quella di far cicrcolare fluentemente nll’economia reale il denaro accumulato nelle banche, nei fondi speculativi, investiti in finanza speculativa e immateriale. E l’unico modo per farlo è lasciare libertà alle nazioni di spendere, di fare deficit, di fare spesa pubblica, di finanziare imprese e lavoratori con la conseguenza di una graduale svalutazione nominale delle monete, dell’Euro, del Dollaro e di tutte le monete collegate a queste valute. Quindi con una svalutazione dei grandi capitali accumulati e soprattutto col ridimensionamento delle rendite che questi capitali garantiscono. O questo, oppure mantenere inalterato il valore e il potere di questi grandi capitali, facendo pagare la sconfitta economica a imprenditori e lavoratori e cittadini in generale, riducendoli ad una massa di poveracci sussidiati senza futuro, senza figli, senza macchina, senza casa.
E indovinate un po’, cosa ha scelto chi doveva decidere fra le due strade? Ovvio. Di scaricare tutto sui cittadini. “Non possederai niente, non avrai privacy e vivrai felice” … questo è il motto del World Economic Forum. E questa è la sostanza del Grande Reset per come la intendono loro: il più grande attacco della storia alla proprietà privata, al lavoro, alla libertà individuale e possiamo tranquillamente dirlo in attacco all’essere umano in generale. E vogliono convincerci che tutto questo sarà una scelta libera dei cittadini. Una scelta “consapevole”, “intelligente”, “responsabile”, “ecologica”, per il bene del pianeta, per il bene collettivo. E invece è solo per il bene delle loro tasche, delle loro finanze, dei loro privilegi! Ma come vogliono realizzare tutto questo? In nome della sostenibilità e dell’equità, si propone di spostare il potere decisionale dalle persone e dalle comunità verso organismi sovranazionali e tecnocrazie. Ciò metterebbe a rischio i principi fondamentali della democrazia, della libertà di scelta e dell’autonomia
individuale.
Il “Grande Reset” si realizzerà con una regolamentazione asfissiante e un aumento del controllo governativo sulla vita delle persone. Le politiche proposte per raggiungere gli obiettivi del “Grande Reset” limiteranno le libertà individuali, ridurranno l’innovazione e freneranno l’imprenditorialità e il lavoro. Dobbiamo ricordare che le economie e le società prosperano quando c’è spazio per la libertà di pensiero e azione. Qui si va esattamente nella direzione opposta.
Gli strumenti per realizzare l’oppressione dei cittadini senza permettergli di opporsi, li conosciamo bene. Si chiamano World Economic Forum, Organizzazione mondiale della sanità, Unione Europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale, NATO. Strumenti creati appositamente per togliere la sovranità e la libertà prima agli Stati nazionali e poi di conseguenza ai popoli e ai cittadini. Dobbiamo opporci, il processo è iniziato da tempo, ma ora sta subendo un’accelerazione incredibile proprio a causa della sconfitta militare ed economica dell’Occidente.È questo il momento di combattere per la nostra sovranità, per la nostra libertà e per il nostro futuro e quello dei nostri figli.