di Gloria Callarelli
Perfino il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, era presente a Roma al processo sui fatti del 9 ottobre 2021. Questo mentre negli ultimi giorni era arrivata notizia della denuncia alla Procura presentata a Perugia da Roberto Fiore, leader del movimento Forza Nuova e imputato al processo. La denuncia è stata presentata perché secondo Fiore sarebbero state ignorate prove importanti che potevano scagionare lo stesso leader di Forza Nuova e gli altri attivisti del movimento proprio sui fatti della protesta no green pass alla Cgil.
Dalle arringhe degli avvocati della difesa emergono le ombre sul quadro accusatorio. L’avvocato Giancaspro, ad esempio, ha parlato di Luca Castellini, chiamato in causa, afferma l’avvocato, solo per “la sua appartenenza politica”. Castellini, infatti, è, da video, fermo per strada, immobile: “Non parla, non entra in Cgil non fa nulla. È pure – sottolinea il difensore – troppo composto. Non urla nemmeno. È evidentemente una accusa politica quella che gli viene mossa”. Inoltre c’è la questione del reato di devastazione che, perché si configuri, debbono essere presenti contemporaneamente lo sconvolgimento dell’ ordine pubblico e lo stesso danneggiamento. Cosa che, sottolinea la difesa, non è avvenuta. I danni sono stati nell’ordine di poche migliaia di euro e l’ordine pubblico non è stato leso nemmeno nelle vie circostanti.
Pungente poi l’arringa dell’audace avvocato di Salvatore Lubrano, Vincenzo Di Nanna, che, tirando in ballo persino gli anni delle false stragi fasciste, parla apertamente di processo politico: “C’è un interesse politico forte alla criminalizzazione degli imputati appartenenti a Forza Nuova” spiega, citando, immediatamente dopo gli arresti, l’intervento spietato della politica “a gamba tesa” e dello stesso, allora, ministro dell’Interno Lamorgese, la quale, subito dopo i fatti, affermava in Parlamento: “Alle 16.45, senza autorizzazione, circa tremila manifestanti si muovono da piazzale Flaminio” contraddicendo cosi le parole del funzionario di Stato Silvestri il quale, invece, relazionava superiori ed inquirenti sulla avvenuta concessione dell’autorizzazione. Di Nanna, poi, in punta di fioretto, sottolinea l’altra dichiarazione della Lamorgese che descrive al Parlamento il “moto ondulatorio” della camionetta della polizia e afferma poi che non vi erano stati né infiltrati, né agenti provocatori. “I brevi incidenti di Piazza Brasile – spiega l’avvocato teramano – testimoniano la volontà da parte delle forze dell’ordine di destabilizzare il corteo. Gli agenti provocatori, poi, è evidente che contrariamente a ciò che dice l’allora ministro degli interni erano presenti. Quanti?” domanda. Solo l’attuale ministro degli interni ed allora Prefetto Piantedosi sa chi è quanti fossero, ma rimane silenzioso di fronte alle richieste in Parlamento dell’onorevole Zanettin che solleva la questione dopo i coraggiosi articoli del Riformista. “Il processo – continua Di Nanna – ignorando i fatti, diviene una prevaricazione violenta della ragione di stato (che mirava a criminalizzare il popolo del 9 ottobre e a sciogliere Forza Nuova ndr) sulla ragione del Diritto. Il PM poi sposa il servizio (piuttosto fazioso e impreciso ndr) di Fanpage.it che voleva far passare il messaggio secondo il quale Forza Nuova perseguisse un progetto eversivo con “l’assalto”. È una favola, mai provata. Se cosi fosse stato, Fiore si contraddirebbe da sé: chi deposita 138 denunce presso altrettante procure e poi va in piazza ad assaltare con ‘spranghe’, che per giunta non esistono ma sono solo bacchette di polistirolo?”.
L’avvocato insiste quindi sulla nota figura di Ignoto W1, perdonate il gioco di parole, che si muove all’interno della Cgil: “All’arrivo dei carabinieri – osserva Di Nanna – stranamente non fugge, anzi appare a suo agio, e ad un tratto apre la giacca nell’intento di mostrare qualcosa a quello che verrà riconosciuto finalmente nel processo quale carabiniere”.
Conclude infine Di Nanna (che nella sua arringa cita anche Pannella) con una tanto logica quanto candida stoccata: “Non dovrebbe essere un processo a Forza Nuova e per quanto riguarda il mio assistito: se gli contestiamo di aver cantato l’inno di Mameli o di aver gridato ‘libertà, libertà’ cosa facciamo? Mandiamo a processo 5mila persone che quel giorno manifestavano e cantavano davanti alla Cgil?“. Chapeau.
Audio udienza fonte RadioRadicale.it
sono entrato nell’ardone della cgil mettendomi sulla sinistra e ho ripreso con il telefono sono anche ripreso dalle telecamere 120 secondi senza toccare nulla e sono uscito perché mi date devastazione e saccheggio 9 anni ma si può rovinare la vita di una persona ?
Fatevi un esame di coscienza