di Redazione

«Il Veneto si conferma una serpe in seno Radicale del centrodestra, con una chiara deriva eutanasica. Dopo le nostre denunce sull’apertura di Zaia alla mentalità di morte e le sue posizioni sul fine vita da procurare a “tutte le persone che ne avanzano richiesta” e addirittura in modo “rapido”, ecco ora che l’ideologia arriva nelle audizioni in Commissione regionale sulla proposta di legge di iniziativa popolare sul suicidio assistito. Il Consiglio sta infatti adottando un modus operandi sbrigativo, superficiale e ideologico, senza dare importanza a possibili vizi di incostituzionalità, lasciando poco tempo ai consiglieri per approfondire la questione, dando poco spazio ad associazioni e realtà pro life e addirittura invitando il signor Stefano Gheller, che da anni chiede l’eutanasia, insieme a ben tre rappresentanti dell’Associazione Luca Coscioni. Tutto questo appare un vergognoso tentativo di condizionare i membri della Commissione e far passare nel più breve tempo possibile, e senza intoppi o critiche, la proposta di legge. Zaia, anziché avallare queste politiche mortifere, si impegni a potenziare le cure palliative nella Regione Veneto. Soltanto in questo modo si può dare ai cittadini un’assistenza giusta e concreta, a loro e ai familiari». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia.

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