di Alessandro Cavallini

A Verona, la scorsa settimana, ha aperto il primo supermercato senza casse o cassieri. L’ingresso al negozio è libero e consente a chiunque di fare la spesa. Il supermercato è dotato di una rete di telecamere e sensori che identificano la posizione dei clienti e dei prodotti sugli scaffali: chi entra riceve un codice identificativo associato, il sistema monitora gli spostamenti e raccoglie i prodotti in un carrello virtuale. I pagamenti sono gestiti da specifici totem posti vicino all’uscita, dove il carrello virtuale è collegato al codice univoco del cliente che può ricontrollare la lista dei prodotti e pagare digitalmente (ovviamente il contante è severamente bandito).

I media locali hanno già salutato con entusiasmo la novità, scordandosi della conseguenza più ovvia di questa nuova tecnologia: la drastica riduzione della forza lavoro. D’altra parte nemmeno da parte di chi, per sua natura, si sarebbe dovuto opporre a tutto ciò, stiamo parlando dei sindacati, è arrivata una pur minima parola di opposizione o almeno critica nei confronti del nuovo punto vendita. Cosa che non ci stupisce, dato che i sindacati da decenni hanno ormai abbandonato la loro funzione primaria: la tutela dei lavoratori. Basti pensare all’ignobile atteggiamento della Triplice in occasione del Green Pass: nessuno che si sia opposto a quel vero e proprio ricatto contro i lavoratori. Anzi, la Cgil è stata in prima linea nella campagna a favore dell’obbligo vaccinale per tutti i cittadini. A questo si è ormai ridotto il sindacato: appoggiare tutte le nefandezze del politicamente corretto ed occuparsi delle solite minoranze tutelate dalla sinistra (immigrati, gay e via dicendo) scordandosi completamente dei lavoratori.

Però i sindacati non sono gli unici colpevoli. Anche i cittadini (oggi definiti “consumatori”…) dovrebbero opporsi a novità come quella del supermercato automatizzato. Non solo perché, come dicevamo prima, l’occupazione andrà a diminuire. Oggi è successo ad un supermercato ma domani potrà succedere in un bar, un ristorante o un negozio (in quest’ultimo caso negli ultimi anni vi sono già realtà che hanno inserito all’interno dei propri punti vendita delle casse automatiche per i pagamenti del vestiario acquistato). Ma anche perché tutto questo uso sfrenato della tecnologia inciderà su qualcosa di ancor più importante dell’occupazione lavorativa: andrà ad annullare i rapporti umani. Quando si entra in un negozio o in un supermercato a volte, prima di ultimare un acquisto, si chiede anche un consiglio a chi vi lavora dentro o, banalmente, si possono fare anche due chiacchiere con il cassiere di turno mentre passa sullo scanner i nostri acquisti. Tutto questo, col diffondersi dell’uso dell’intelligenza artificiale, andrà a sparire.

Ecco perché oggi è necessario opporsi alle novità tipo il supermercato automatizzato che, a prima vista, può sembrare anche qualcosa di positivo per il cittadino. Non si tratta di assumere anacronistiche posizione reazionarie e neoluddiste contro la tecnologia. Però è necessario porsi delle domande sul ruolo svolto oggi dalla tecnologia: è uno strumento dell’uomo o è quest’ultimo ad essere diventato tale rispetto alle novità tecnologiche? Già con la pandemia ci hanno chiusi in casa e indirizzati alla realtà virtuale, in primis le giovani generazioni. Supermercati automatizzati e situazioni simili hanno lo stesso obiettivo: togliere l’essenza umana e sostituirla con quella artificiale. Ecco perché dobbiamo opporci con tutte le nostre forze a queste novità che stanno quotidianamente cercando di imporci in modo apparentemente soft ma, nei fatti, pervasivo come mai in passato. Noi stiamo dalla parte dell’Uomo. E tu?

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