di Mattia Taricco
Milano, lo sappiamo bene, è ormai una città in mano alle baby gang e a varie bande criminali, composte in maggioranza da immigrati di seconda generazione.
Nella notte tra sabato 18 novembre e domenica 19 novembre l’ennesimo caso. Questa volta le vittime sono quattro giovani aggrediti in zona Navigli da una baby gang di circa 20 ragazzini di origine nordafricana. Tutto sembra avere inizio, secondo i quotidiani, dopo una serata passata in una discoteca della zona. I ragazzi, due uomini e due donne, a fine serata cercano un taxi che li riporti a casa ma, non riuscendo a trovarne di liberi, decidono di percorrere un tratto a piedi sedendosi poi a una fermata del bus di via Gola per continuare la loro ricerca. All’improvviso un ragazzo magrebino li attacca: all’inizio verbalmente, con insulti pesanti indirizzati alle due ragazze, poi arrivando alla violenza fisica. I ragazzi si mettono a protezione delle due ragazze quando improvvisamente vengono circondati da altri 19 individui che, dopo aver estratto dei coltelli, chiedono loro 50 euro. Proprio quando la situazione sembra farsi critica una delle ragazze riesce a chiedere aiuto urlando a un taxi di passaggio su quella strada. L’autista invita i ragazzi a fiondarsi in auto e li avvisa di avere una telecamera sul veicolo. I giovani riescono fortunatamente a salire in auto ma senza borsello, in mano ai malviventi.
Non è andata altrettanto bene invece in Francia, a Crèpol, dove una festa di paese è stata attaccata da una gang armata di coltelli e accette da macellaio con il chiaro intento di “uccidere i bianchi”. Il bilancio è stato drammatico: un morto (Thomas, 16 anni) e venti feriti. Le istituzioni francesi sminuiscono la gravità dell’accaduto parlando di una rissa generale, ma secondo i testimoni gli assalitori, dopo essere stati respinti più volte all’ingresso, hanno aspettato appositamente che la festa finisse per scatenare tutta la loro furia, attaccando al grido di “Siamo qui per accoltellare dei bianchi”. La Francia è un paese da anni subisce le conseguenze di un’immigrazione di massa: la situazione evidenzia semplicemente quello che accadrà anche in Italia nel prossimo futuro se non si inverte la rotta.
Per quanto riguarda Milano, sono poche le voci di protesta che denunciano la gravità della situazione. E sono di cittadini o di gruppi politici extraparlamentari. La politica di sistema si limita per lo più a vuoti slogan e false promesse elettorali, oltre che vacue, quanto improponibili, rassicurazioni riguardanti telecamere e controllo sociale. I milanesi vivono ogni giorno la mancanza totale di volontà da parte delle istituzioni (sindaco Sala di centrosinistra e governo regionale e nazionale di centrodestra) di mettere in campo soluzioni concrete ed efficaci.