Secondo Antonio Tajani, Ministro degli Esteri e vicepremier del governo Meloni, le violenze dei coloni israeliani nei territori palestinesi occupati non sono atti terroristici. Questo è il pesiero di Tajani, e sicuramente del governo Meloni, sui massacri gratuiti perpretati dagli israeliani contro i palestinesi. Il tutto è nato dalla presentazione della proposta di vietare l’ingresso nell’area Schengen ai coloni israeliani che si macchiano di violenze contro la popolazione civile palestinese.
A presentare la proposta è stato l’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri, Josep Borrell, ed il governo belga, che si dice pronto a vietare l’ingresso sul proprio territorio nazionale ai coloni israeliani che commettano crimini nella West Bank.
Per dare una misura di quanto accade nel West Bank, cito gli ultimi dati raccolti dall’ufficio di coordinamento per gli affari umanitari dell’Onu (Ocha), dai quali si evince che i coloni israeliani si macchiano di sette atti di violenza al giorno, praticamente un genocidio continuato ed inquietante.
In una lettera indirizzata a Borrell, Italia, Francia e Germania hanno espresso il loro sostegno ad eventuali sanzioni ad Hamas, ma quello che più deve preoccupare è che queste sanzioni andranno a colpire il popolo palestinese, portando ancora più fame e disperazione in un popolo oppresso da oltre 70 anni.