di Vincenzo Maida (foto: x)

La festa politica di Atreju di FdI è stata un indubbio successo mediatico, di partecipazione e di attenzione da parte di tutti gli operatori dell’informazione. Ad essa è però seguita la pubblicazione sul Corriere della Sera del sondaggio politico IPSOS di Pagnoncelli che, per la prima volta, registra un calo di consensi per il Governo e l’operato di Giorgia Meloni. I giudizi negativi superano quelli positivi (46% contro il 44%). È un campanello di allarme da non sottovalutare.

Ma come, ci si chiede, dopo Atreju, le urla della Meloni, l’entusiasmo di dirigenti e militanti, la presenza di personaggi politici di primo livello e di uomini del mondo dell’imprenditoria mondiale, di dirigenti Rai che non hanno fatto mistero della loro appartenenza, crollano i consensi e per la prima volta c’è una inversione di tendenza? Ad Atreju sono transitate, secondo calcoli necessariamente approssimativi, circa 30.000 persone. Ad alcuni partecipanti abbiamo provato a chiedere se dagli incontri, dai dibattiti, dalle conclusioni finali della leader Giorgia Meloni, è venuta fuori una idea di cambiamento della società secondo i valori della Destra Sociale e l’annuncio di provvedimenti che segnino un cambio di passo in tale direzione. Se dopo il suggerimento agli italiani di Elon Musk, sulla cui presenza Marcello Veneziani è stato piuttosto critico con un illuminante articolo, di fare più figli, sono seguite idee e annunciati provvedimenti conseguenti. Le risposte sono state per nulla esaustive, possiamo sintetizzare che oltre la festa e il piacere di incontrarsi, il nulla. Anzi i provvedimenti del governo con la legge di bilancio che sta per essere approvata, sembra che vada nella direzione opposta. Per pannolini e seggiolini, ad esempio, l’IVA passerà rispettivamente al 10 e al 22 per cento dal 1° gennaio 2024. L’effetto sarà un doppio aumento dei prezzi.

A tutto questo vanno aggiunti i continui scivoloni di Ministri e uomini di punta di Fratelli d’Italia. Ultimo il Ministro della Difesa Guido Crosetto che attualmente abita in un attico e superattico da 220 metri quadri in un comprensorio in zona Aurelia a Roma. È lì da quattro mesi con la moglie Graziana Saponara, detta Gaia, e i figli. Ma non paga l’affitto, fa sapere Il Fatto Quotidiano. La casa appartiene a un imprenditore della cybersecurity che si chiama Carmine Saladino. Doveva ristrutturarla, ma i lavori sono durati troppo. Per questo gli ha abbuonato il pagamento dell’affitto. Mentre il ministro ha pagato quello della vecchia casa, fino a ottobre scorso. Il quotidiano spiega che c’era un contratto di possesso e legittima detenzione. E Crosetto non ha versato nulla perché la colpa dei disagi è del locatore. Una vicenda che, c’è da scommettere, terrà banco nei prossimi giorni sui media su un ipotetico conflitto di interessi.

Ricordiamo che la parabola di Matteo Renzi declinò in circa un triennio e Salvini, che pur raggiunse percentuali ragguardevoli, rischia, dopo le elezioni europee addirittura la defenestrazione. La fortuna di Giorgia è che ancora non esiste, o è irrilevante, un’alternativa di governo e ci sembra che Fausto Bertinotti abbia ragione quando afferma che Conte, la Schlein e compagnia, dovrebbero sgombrare il campo per manifesta incapacità e consentire la nascita di una alternativa credibile. Contrariamente a quello che accusano gli avversari, il problema di Giorgia Meloni non è quello di perseguire una politica di Destra Destra, ma di non avere un progetto e di essersi allineata in tutto alla visione del mondo atlantista, in perfetta continuità con il governo Draghi. Due leggi di bilancio, le sue, lasciano le cose immutate e non ci sono provvedimenti innovatori. Eppure si potrebbero fare tante cose a costo zero. Un esempio per tutti: la nomina dei Direttori delle Aziende Sanitarie, rimane prerogativa delle regioni, cioè dei partiti, dopo un timido tentativo di sottrarle del governo Lega Cinque Stelle. Insomma nulla di nuovo sotto il sole e gli elettori prima o poi faranno pagare l’immobilismo sostanziale alle forze politiche dell’attuale maggioranza.

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