di Vincenzo Maida

Il modello culturale o pseudo culturale che è venuto a predominare in Occidente dopo la II guerra mondiale, ha sin da subito incominciato a martellare l’opinione pubblica che tutto il male del mondo fosse concentrato nei regimi nazi-fascisti, che si erano imposti negli anni’30: discriminazioni, omofobia, razzismo, violenza, etc. etc. Ancora oggi non c’è dibattito pubblico che non contenga la demonizzazione di quel periodo storico e l’attribuzione ideologica ad esso di ogni nefandezza.

Intendiamoci: non è che siano stati anni esenti da estremizzazioni e fatti cruenti, soprattutto dopo il 1938, ma per comprenderle pur senza giustificarle, andrebbe tutto contestualizzato. Un esempio per tutti: le tante deplorate “colonie penali agricole” non sono state una invenzione del fascismo, ma del regime liberale che l’ha preceduto. Sconfitto il nazi-fascismo, se è vero che non ci sono più state guerre intra-europee, è altrettanto vero che abbiamo consegnato la nostra sovranità agli Stati Uniti d’America che hanno fatto, mediamente e temporalmente, più guerre di ogni altro sistema politico. Un solo evento mondano ha avuto l’attenzione dei media mondiale: l’incoronazione di Carlo nel Regno Unito. Per il resto alla guerra in Ucraina, che va avanti con proclami belligeranti da ambo le parti e sembra non conoscere soluzione, si è aggiunto il massacro dei palestinesi. Che una reazione all’incursione di Hamas nei territori israeliani, potesse per taluni essere comprensibile, essa però sembra non conoscere limiti alla barbarie, al tentativo di annientare un intero popolo, che da decenni vive di fatto senza sovranità e in una condizione di schiavitù e di sudditanza.

Altre guerre sono presenti sul pianeta ed ad esse si sono sommate le calamità naturali. Il terremoto in Turchia e Siria ha fatto circa 60.000 morti, mentre in Italia le alluvioni hanno interessato una delle aree più floride dello stivale.
L’arresto di Matteo Messina Denaro e la sua morte otto mesi dopo, forse hanno chiuso la stagione stragista della Mafia, ma non la sua attività che continua in modo più subdolo in settori che, come quello della droga, incidono pesantemente sulla vita collettiva. L’immigrazione che doveva essere se non arrestata, almeno contenuta, è invece più che raddoppiata. La morte di Silvio Berlusconi ha ricordato a tutti che non c’è ricchezza che tenga: sulla terra siamo di passaggio. L’OMS ha dichiarato la fine dell’emergenza Covid, ma nessuna seria inchiesta è stata avviata sulle reazioni avverse ai vaccini e alla loro obbligatorietà per molte categorie di lavoratori, mentre si è giunti persino a sanzionare i pensionati riottosi. L’omicidio di Giulia Cecchettin e tutta la insulsa retorica sul patriarcato ha tenuto banco sui media nella coda del 2023, mentre scarsa attenzione è stata dedicata ad un altro successivo “femminicidio” che smentiva le tesi pregiudiziale di molti, quasi tutti, opinion maker.

L’anno si é infine chiuso con una sentenza incredibile che non ha tenuto conto di fatti incontrovertibili: la condanna ad oltre otto di reclusione per gli esponenti di Forza Nuova, incredibile se tenuto conto dei fatti e delle prove alla mano. Nell’augurarvi buon anno, affrontiamo dunque il 2024 con l’immutata passione di osservare i fatti e di commentarli “controcorrente”.

Share via
Copy link
Powered by Social Snap