di Gloria Callarelli
Se ne parla da mesi e dunque, anche se il via libera riportato in Gazzetta Ufficiale è arrivato solo ora, era già tutto scritto. Quello che l’Europa, l’Oms, le lobby dettano è praticamente cosa fatta. A meno che il popolo non decida di dire basta.
Se anche solo per un attimo ne sentite parlare su qualche giornale mainstream, o in qualche programma, o esce dalla bocca di qualche personaggio famoso, sia che salga su un palco o che reciti in Parlamento, mettetevela via. Significa che hanno aperto la finestra di Overton e che tutto ciò che vogliono che entri, entrerà. E’ solo questione di tempo. Inutile protestare sui social, inutile ribellarsi seduti comodamente sul divano o al tavolino di un bar. Tutto quello che chiamano transizione o nuova normalità è già qui o la faranno passare. Non ha più senso lamentarsi a meno che, appunto, non ci si attivi in prima persona.
Nel nostro umilissimo giornale, come in altri indipendenti, si è parlato mesi fa di farina di insetti, di insetti, di multinazionali e sondaggi sugli insetti, di insetti e battaglia contro Dio, di carne modificata geneticamente, di colture geneticamente modificate, di programmi europei, di fiumi di denari che questi organismi spendono per la ricerca, per creare il cibo artificiale del futuro. Magari a otto zampe, ma suvvia nutriente, sostenibile e in grado di sconfiggere la fame nel pianeta. Esistono già dei filmati, visibili su Youtube, di famose organizzazioni internazionali che vanno mostrando un sacchetto o una barretta pronta per nutrire le popolazioni del Terzo mondo. Cosa pensate possa esserci in quella barretta “miracolosa”?
E nonostante tutto quanto detto, quanti hanno protestato nelle piazze? Chi si è indignato a voce alta? Di certo i soliti, quelli che magari vengono presi e condannati. Non certo quelli che fanno le passerelle, non quelli che sulle poltrone si sta comodi, non quelli che fondano estemporanei partiti di protesta (e poi magari fanno dietrofront). E, purtroppo, non tutto il popolo. Ecco, questo è il punto: il popolo deve rifiutare in massa, unito, denunciando senza se e senza ma, queste schifezze. Chi ci assicura che non le troveremo presto nei ristoranti? Chi ci assicura che domani una legge non ne permetterà un maggiore utilizzo? Chi ci assicura che nel 2050 potremmo ancora scegliere cosa mangiare?
Ci avevano pensato le multinazionali, i Davos, i Bill Gates, fondazioni come la Barilla, insieme a tante altre realtà e strutture, a preparare i “consumatori” molto tempo fa. Non ci stupisca dunque questa pubblicazione a firma dei solerti Lollobrigida, Urso, Schillaci. Le delibere europee degli ultimi anni hanno dato il là a tutto questo e reso legale la commercializzazione di questi nuovi «alimenti», non ponendo nessun limite ad essi purché l’utilizzo sia indicato in etichetta. L’Italia della sovranità ormai perduta, checchè ne dica il nome del ministero e qualche slogan di partito di governo, ubbidisce. E allora zitti e mangiatevi gli insetti perchè ne va della salute. Mica la vostra (a proposito attenzione alle allergie), ma quella del pianeta ovviamente. Invece no: boicottiamo, uniamoci in piazza a chi sta già facendo sentire la propria voce, cominciamo a spenderci in prima persona per informare altri e rifiutare, nei modi legittimi, questo schifo. Unitevi e fate le vostre opportune rimostranze. Non lasciamo che le notizie passino oltre, non accontentiamoci di scrivere una riga di protesta su un social.
L’agenda 2030 è lunga e fitta di nefandezze: dalla ztl green, del controllo sociale e delle auto elettriche per i ricchi, all’intelligenza artificiale; chi più ne ha più ne metta. Se non ci si oppone quando si è in tempo, come vedete, sarà troppo tardi poi per lamentarsi.
il fatto è che il popolo è infagottato di falsi miraggi. purtroppo non sta a sentire chi parla di queste nefandezze, io stessa non perdo occasione di spiegare a chi ho vucino alla cassa del supermercato, in attesa dal medico, al parco sulla panchina di dire le cose come stanno, ho settant’anni ho vissuto l Italia quella vera e non posso accettare tali porcherie ma la gente alla fine ti risponde “e che ci vuoi fa…comandano loro…” e mi cadono le braccia. Si dovrebbe fare fortemente un informativa per le piazze cosi presente da bilanciare le fa l se pubblicità dei media…svegliare un popolo così sottomesso non è facile…già nelle scuole rovinano i ragazzi…si deve andare nelle piazze, nelle strade e mostrare cosa sta succedendo permesso dai governi sal 1995 ad oggi
Succede anche a me. Cerco di aprire gli occhi alla gente ma incontro solo rassegnazione. È peggio che avvilente
da docente, se a scuola parlo di questo ai ragazzi, vengo attaccato. così come se oso mettere in discussione il fluidismo imperante e la crescente violenza ad opera di piccoli delinquenti immigrati
senza contare l’atteggiamento di molti colleghi. succubi, indottrinati, passivi, rassegnati
basta non comprare quella roba.ricordate il calo sensibile di una marca di birra pubblicizzata da un trans. in molti non la hanno più comprata e continuano a non comprarla.
basta non comprare più non solo quella cosa specifica, ma anche il resto prodotto dell’eventuale multinazionale proprietaria del marchio. o non andare più a comprare dove la vendono.
l’unica è come sempre colpirli nel punto sensibile. il portafoglio.
Il modo migliore per contrastare questo assurdo attacco alle nostre tradizionali abitudini alimentari é quello di boicottare gli esercizi commerciali che vendono queste “porcherie”