di Alessandro Brachino

Secondo quanto riportato dai sindacati, le carceri in Lombardia (come in altre parti d’Italia) non rientrano più nei canoni prestabiliti di contenimento dei detenuti. L’unica città a rispettare questi parametri in tutta la regione rimane Voghera. A MIlano la situazione è tragica con una percentuale di sovraffollamento del 109% a Bollate,142 e 150 % ad Opera e San Vittore. Nelle altre provincie troviamo Como al 186%, che si conferma essere la situazione più grave della regione, Bergamo e Brescia rispettivamente al 176 e 174%.

E’ necessario ricordare come questa situazione sia causata soprattutto dalla massiccia presenza di detenuti stranieri, specialmente a MIlano, dove in alcune carceri come San Vittore superano il 50% (685 su 1123). Secondo quanto riportato da un rapporto del Ministero della Giustizia del settembre 2023, la maggior parte dei detenuti stranieri in Lombardia è di nazionalità marocchina, con 1274 carcerati totali, seguiti da albanesi, rumeni, tunisini ed egiziani nella top 5, per un totale di 4.044 carcerati stranieri in totale.

Questo fa capire ancora una volta come il tema dell’immigrazione sia sempre e comunque centrale per la sicurezza e che l’unico modo di mettere un freno a questa deriva selvaggia e senza controllo è il rimpatrio di questi migranti, clandestini e non, che, se condannati, dovrebbero scontare la pena in patria. La soluzione, invece, sarebbe l’immediato blocco navale per porre rimedio prima possibile all’incompetenza e alla negligenza di questo e altri governi che continuano a permettere ogni giorno centinaia se non migliaia di sbarchi. Una soluzione che, però, in questa Italia debole e succube dei poteri europei ed extraeuropei non viene adottata. Fino a nuovo episodio di violenza, fino a nuovi arresti, fino a che la misura non sarà davvero colma.

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