di Gloria Callarelli
La Border Force, agenzia governativa dell’Ufficio dell’interno responsabile delle operazioni di controllo frontaliero in porti, aeroporti e ferrovie, ha annunciato il via, nei prossimi giorni, all’installazione di gate con sistema di riconoscimento facciale negli aeroporti del Regno Unito.
La scusa è sempre la stessa: maggiore efficienza, velocità nelle operazioni di controllo, risparmio di tempo. Ma dietro questa apparente comodità si nasconde, ancora una volta, il sistema di controllo sociale che manderà a quel paese la nostra privacy, compromettendo in un futuro ormai prossimo venturo, anche la nostra libertà di spostamento. Nessuna novità: è frutto della transizione digitale e della nuova normalità post Covid. Ormai sempre più chiaro il piano delle èlite: controllo totale, schedatura, immagazzinamento di dati e foto che non si sa bene dove andranno a finire. Altro che sicurezza.
Chi sarà ritenuto indesiderato, perchè magari non rispetta il programma “sostenibile” del futuro, nella prossima dittatura democratica potrà essere certamente bloccato. Non ci credete? In Cina il sistema esiste già con il modello dei crediti sociali. Non parliamo solo di aeroporti, attenzione. Potenzialmente questo sistema di riconoscimento facciale, se nessuno avrà nulla da obiettare, finirà per poter essere introdotto ovunque. Tanto di telecamere è pieno il mondo ormai. Ovunque si potrà dunque essere “pedinati” e controllati. E ovunque un computer potrà decidere se potete passare o no, viaggiare o no, entrare o no. Comprare o no. Se siete meritevoli.
Il tutto senza contare i disguidi per le persone non avvezze alla tecnologia, come gli anziani, in futuro sempre più discriminate e penalizzate, e i disguidi legati ai sistemi digitali: basterà una connessione internet non perfetta o un problema elettrico per mandare in tilt il sistema. Altro che efficienza: se si bloccano le macchine, si blocca tutto. Il blackout dei sistemi di pagamento bancomat, ad esempio, è già avvenuto: impossibile pagare fino al ripristino. Come la mettiamo? Va tutto bene? Infine, il lavoro. Questi aggeggi meccanici sostituiranno l’essere umano. Tutto automatizzato dunque, all’ennesima potenza. Benvenuti nell’era digitale.
Per un pizzico di velocità (forse) e di comodità in più vale la pena perdere la propria privacy, mettere a rischio i propri dati personali e le proprie libertà? Un sistema che funzionerà solo se il popolo deciderà di trasformarsi in gregge e di non lottare più. E allora: lunga vita ai ribelli.