di Roberto Fiore
La morte di Kissinger e le nuove recenti rivelazioni riportate nella puntata di Report di domenica 7 gennaio, mettono in luce la sinistra presenza dell’Alleanza Atlantica, in particolare Usa e Israele, nelle tragedie italiane. L’accusa che è riportata non solo dalla testata giornalistica, ma da numerosi testimoni e fatti che corroborano tutto, è supportata dalle posizioni di coloro, tutt’ora vivi, che hanno potuto toccare con mano la natura criminale della decisione americana. Signorile, Scotti ed altri che allora erano ministri ed avevano un ruolo importante, certificano la presenza americana dietro la decisione finale di uccidere Moro. Inoltre, particolare inedito, Luigi Ciampoli, già procuratore generale di Roma, si avventura nell’ultimo ventennio, ad accusare di concorso in omicidio, Pieczenick, agente CIA americano che, forse l’unico genuinamente pentito, aveva detto con chiarezza di essere lui uno degli uomini inviati da Kissinger per far in modo che l’esito della tragedia di via Fani fosse l’omicidio dello statista italiano. Pieczenick che fu anche interrogato, per inciso, da Palamara.
Perchè viene ucciso Moro? Spesso si parla del compromesso storico come motivazione, come se Kissinger ordinasse l’uccisione di Moro perché la DC era diventata filocomunista. Moro era in realtà preoccupatissimo del ruolo che Brigate Rosse e P2 stavano avendo in Italia. In particolare era preoccupato di quella strategia condivisa dalle due formazioni volta a creare la guerra civile.
Moro capisce che l’Italia è sotto la tenaglia dei poteri forti del tempo, che si servivano della P2 e delle Brigate Rosse. Secondo loro l’Italia non doveva crescere, non doveva avere un ruolo centrale nel Mediterraneo e soprattutto non poteva essere vicina al mondo arabo ed al popolo palestinese; è nota la frase di Moro “Non c’è una problema Palestina, c’è solo il problema che non c’è una patria per i palestinesi” riconducendo all’ingiustizia storica di sottrazione del territorio palestinse, la ragione del caos in Medio Oriente. Questa dichiarazione porta l’Italia ad essere totalmente invisa ad Israele. Ricordiamo anche che Israele ha sempre avuto una posizione apparentemente diplomatica con Italia e Vaticano, ma in realtà vede questi due Stati come storicamente opposti al regime ebraico sionista. Non dimentichiamo che il sistema missilistico Sansone, che è quello in virtù del quale proprio per il famoso concetto “muoia Sansone con tutti i filistei” dovrebbe essere usato in ultima analisi se Israele rischia di essere sconfitta, ha come primo missile e primo obiettivo, Roma.
Moro subisce già da parte di Kissinger una minaccia nel 1974: Moro prende l’Italicus da Roma ma viene avvertito dai Servizi Segreti italiani che non deve continuare il viaggio per pericolo di un attentato. L’ esplosione ucciderà dodici persone e rappresenterà uno dei tanti misteri nella strategia della tensione. Ma ciò che emerge dal programma Report è un qualcosa che va oltre il singolo importantissimo caso dell’omicidio Moro. Infatti la strutturazione di un’infiltrazione della CIA va ricercata nella seconda fase delle Brigate Rosse, cioè quella che inizia subito dopo la carcerazione di Curcio.
Curcio è persona che ha un’impostazione da guerrigliero sudamericano, non è di quello stampo terroristico che può servire al sistema. Al sistema serve altro: una struttura che si muova apparentemente con fini comunisti e sovversivi ma in realtà persegua progetti differenti. Si colpiscono, infatti, le persone che riescono con la loro visione politica e in un certo senso di conciliazione sociale, a mantenere il quadro economico-sociale in Italia legato a dei concetti se non di sovranità, o di indipendenza, di chiara autonomia. Sono questi gli uomini che le Brigate Rosse eliminano. E sono coincidenzialmente gli stessi che vuole eliminare Kissinger: sono infatti i portatori di una visione sociale della politica. Oltrettutto e soprattutto, e qui interviene Israele con la sua impostazione sionista, quando l’Italia può emergere come forza del Mediterraneo di terza via, e sicuramente filopalestinese, ecco che Israele diventa operativa e muove gli uomini del Mossad che infiltrano le Brigate Rosse per poi uccidere coloro che potrebbero dare fastidio a Washington e Tel Aviv.
Ciò che interessa a noi oggi è il fatto storico di gravissima rilevanza che vede un capo politico italiano come Moro essere ucciso da “alleati”. Sorte simile a quella di Craxi, costretto a finire i suoi giorni in esilio in Tunisia, ed identica a quella di Mussolini che paga con la morte il fatto di aver osato opporsi al dominio anglo-americano. Che vi sia stato in tutti e tre i casi l’intervento di inglesi e americani e, nell’ultimo caso, anche quello dei sionisti è un dato conclamato che ormai appartiene alla storia. E’ importante sapere che la struttura che oggi governa l’Italia, le persone che rappresentano il Deep State, il potere più profondo, quello che ha la legittimità “storica” per tenere il potere, è lo stesso insieme di uomini che era presente allora ed in un certo senso è la stessa comunità umana che ha inizio con il CLN. Se il CLN smette di essere struttura armata nel 1947 ed inizia ad essere altra cosa, si possono capire le Brigate Rosse.
Pertanto il potere di oggi è lo stesso degli Anni Settanta ed è lo stesso degli anni ’47,’48, ’49. I nomi spesso sono quelli di genitori che hanno imperversato per un periodo e hanno lasciato ai loro figli il testimone. La loro filosofia è la stessa: tenere l’Italia imprigionata in una morsa occidentale, succube degli Stati Uniti, totalmente sotto giogo dall’antagonista storico israeliano e priva delle libertà più profonde e più concrete. Ricordiamo che Moro aveva commesso il peccato dei peccati nell’emettere 900 miliardi in biglietti da 500 lire in pieno regime di sovranità monetaria…troppo per Kissinger e Company.
Oggi forse è il momento di ribellarsi a tutto questo, di approfittare dell’enorme empasse a cui sono soggetti gli Stati Uniti, di approfittare della nuova situazione legata alla sciagurata e assurda guerra in Ucraina e anche alla situazione di genocidio permanente al quale il mondo sta assistendo in Palestina. Yalta è finita e la volontà dei popoli è ogni giorno più forte.
temo sia più attendibile la ricostruzione e interpretazione del caso moro quella del generale Laporta.
non basta essere un paese a sovranità limitata per dare tutta o gran parte della colpa agli americani.
Parliamo di Moro. Moro è rinnegato da tutti, dalla DC, dal Governo attuale. E allora, rivendichiamolo noi Moro. Un Moro di Forza Nuova e perché no! Moro è morto libero e liberale; lasciò tessere di partito e incarichi sia di partito che di governo.
Moro è stato un grande Statista, figura che non esiste più in politica, per me non serve più riaprire processi, servirebbe un popolo italiano vero e con le palle, uscire dalla NATO, cacciare l’ambasciata americana dall’Italia tanto è solo un covo di spie della CIA, uscire dalla BCE e dal FMI, ripristinare la Lira.
Ma, dimenticavo c’è qualcuno che crede ancora all’esistenza delle B.R., credete veramente che dei sempliciotti presunti terroristi potevano uccide l’intera scorta sparando tutti quei progliettili senza fare un graffio a Moro, non insultiamo la nostra povera intelligenza.