di Redazione
Monta la protesta in Germania, in Francia e in tutto il resto d’Europa. Gli agricoltori anche in Italia sono da sempre l’avanguardia di un malessere nazionale che nasce dal profondo sentimento dei popoli oppressi. Il settore primario è in pericolo: la sottrazione delle terre, lo stop alle coltivazioni per un anno di alcune colture essenziali per la sussistenza, i rincari dei carburanti agricoli o il mancato approvigionamento nel caso della Germania, le scelte impopolari di questa Europa delle banche e delle lobby. Tutto ha il sapore di una strategia volta a piegare le ultime resistenze di un mondo fiero depositario di valori antitetici ai guru dell’alta finanza che controllano l’Europa continentale.
Spiega il Prof. Michele Giliberti: “Come associazione dall’attività ultraventennale, Lega della Terra, della quale sono presidente, farà la sua parte in questa particolare congiuntura politico-economica, disponendo azioni mirate di protesta, invitando i lavoratori della terra e gli allevatori a boicottare il sistema in ogni modo, ad avviare programmi e progetti dal basso in ogni comune d’Italia per dar vita a nuove forme di aggregazione e promozione economica delle piccole e medie attività. Abbiamo già inviato lettere a tutti i sindaci dei piccoli comuni d’Italia per stabilire i termini di una collaborazione fattiva sui territori che possa ridare concretamente vita alle tante comunità e borghi della nostra bella Italia. Saremo inoltre presenti alle imminenti elezioni europee con nostri candidati per portare le istanze della categoria in Europa e ridare dignità al settore primario che rischia di scomparire assieme a tutti i valori che esso ancora rappresenta. La lotta – chiude – è sempre e solo tra popolo e Deep state, al di là di destra e sinistra, al di sopra e contro le lobby di potere che stanno strangolando le economie nazionali”.