di Luigi Cortese

“La Brexit un modello, il popolo decida sulla Dexit” queste le parole di Alice Weidel, la leader dell’AfD (Alternative für Deutschland).

L’AfD, forte dei sondaggi che la danno al 22%, cerca di prendere i consensi degli anti-europeisti con la proposta di un referendum sulla permanenza della Germania nell’Unione Europea. La leader del partito, Alice Weidel, in un’intervista al Financial Times ha definito la Brexit come “un modello per noi”: secondo Weidel l’addio del Regno Unito al blocco “fu assolutamente giusto”, e annuncia che, se prenderanno il potere, lei spingerà per riformare l’Unione eliminando il “deficit democratico” e limitando i poteri della Commissione Ue. Ma se non sarà possibile la ricostituzione della sovranità degli Stati membri, promuoverà un referendum, in modo che “sia il popolo a decidere” se vogliono la “Dexit”.

Secondo un sondaggio, della Konrad Adenauer Foundation, il 45% degli elettori sosterrebbe l’AfD nel dire Auf Wiedersehen Bruxelles” (Addio Bruxelles). Il partito della Weidel sta vivendo un exploit che l’ha portato ad essere secondo solo al CDU/CSU nei sondaggi, mettendosi saldamente davanti a tutti i partiti della, già traballante, coalizione di governo. I servizi segreti interni si muovono (Bundesamt für Verfassungsschutz) per una presunta deriva estremista dovuta all’’incontro dello scorso novembre con l’austriaco Martin Sellner in cui si è discusso di “remigrazione”, ossia dell’allontanamento forzato dalla Germania degli immigrati, incontro scoperto da Correctiv, una rete di giornalismo investigativo.

L’AfD fa parte del partito europeo Identità e Democrazia, diretto dalla Lega di Matteo Salvini, per questo motivo la proposta di un referendum per la Dexit suona come l’ennesima trovata elettorale, come il loro omologo italiano, Salvini, che negli anni ci ha abituato a continui cambi di idea sull’Europa.

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