Sembra passato un’eternità da quando ti obbligavano agli “arresti domiciliari” perché il “sacro” tampone aveva refertato la tua positività al covid senza avere alcun sintomo. Bene ora ai lavoratori del settore privato del Veneto e del Friuli Venezia Giulia stanno arrivando le contestazioni da parte dell’INPS dei certificati medici per l’assenza da covid asintomatici.
“Non è possibile il riconoscimento delle indennità economiche per gli eventi riferiti alla quarantena” queste sono le parole dell’INPS con le quali informa i cittadini che si vedono non riconoscere quello che invece era un dettame di legge come invece era accaduto fino al 31 dicembre 2021. L’indennità di malattia sarebbe spettata unicamente ai sintomatici, perché era venuta a mancare la copertura finanziaria. Però l’isolamento era ancora obbligatorio per legge. Infatti il Ministero della Salute, con la circolare del 30 dicembre 2021, riaffermava l’obbligo di isolamento di 10 giorni per i nonostante vaccinati e di 5 giorni per i vaccinati. Chi non avesse rispettato queste disposizioni sarebbe incorso in pene sia pecuniarie che penali, ed oggi invece si sentono rispondere che non avevano diritto all’assenza retribuita dal lavoro.
La gestione della pandemia in Italia è stata sempre poco chiara, ed oggi ci ritroviamo con i cittadini che, senza avere alcun sintomo, sono dovuti restare chiusi in casa non vedendosi nemmeno riconoscere l’indennità di malattia. Cosa dice l’ex Ministro Speranza? Le sue circolari avevano solo l’effetto sanzionatorio? Oppure erano circolari con effetti legislativi validi?