Dalla Lega arriva la proposta di una nuova legge liberticida. Lo scorso 30 gennaio i senatori leghisti Massimiliano Romeo, Daisy Pirovano e Giorgio Maria Bergesio hanno depositato un disegno di legge dal titolo generico: “Disposizioni per l’adozione della definizione operativa di antisemitismo nonché per il contrasto agli atti di antisemitismo”.
Nel testo del disegno di legge troviamo 3 articoli in cui l’obiettivo finale sembra essere quello di adottare la definizione di antisemitismo dall’Assemblea plenaria dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto nel 2016. In pratica vogliono arrivare a definire antisemitismo “una determinata percezione degli ebrei che può essere espressa come odio nei loro confronti, le cui manifestazioni, di natura verbale o fisica, sono dirette verso le persone ebree e non ebree, i loro beni, le istituzioni della comunità e i luoghi di culto ebraici”. Definizione che ha trovato non poche critiche anche nel mondo universitario che ha contestato gli esempi dell’IHRA (The International Holocaust Remembrance Alliance) che si appellavano a questo anche se si sosteneva che lo stato di Israele fosse razzista.
Ma restando sull’assurda proposta di legge della Lega, c’è da segnalare la pericolosità dell’articolo 3 che propone l’inserimento di una norma che dia potere alle Questure italiane di negare l’autorizzazione a riunioni o manifestazione pubbliche “per ragioni di moralità” anche in caso di “valutazione di grave rischio potenziale per l’utilizzo di simboli, slogan, messaggi e qualunque altro atto antisemita ai sensi della definizione operativa di antisemitismo adottata dalla presente legge”.
In poche parole con la scusa di combattere l’antisemitismo, la Lega cerca di vietare le manifestazioni di piazza con criteri generici, vista la definizione di antisemitismo che prevede forme di “odio fisico e verbale nei confronti delle istituzioni ebraiche”, cioè lo Stato di Israele. Infatti nella relazione allegata al disegno di legge si fa riferimento alle manifestazioni di queste settimane dopo il 7 ottobre: “Focolai che si sono già estesi sotto la veste di antisionismo, dell’odio contro lo Stato ebraico e del suo diritto a esistere e difendersi. La moltiplicazione di episodi antisemiti si è in parte fondata sul negazionismo delle violenze perpetrate il 7 ottobre e su un radicale rifiuto di Israele che ripropone, proiettandolo sulla dimensione statutale, pregiudizi antisemiti ancora troppo diffusi”. Ma non appagati da quanto previsto, nel disegno di legge si trova anche una richiesta di un decreto della Presidenza del Consiglio per la creazione di una banca dati per gli episodi di antisemitismo a forme di sensibilizzazione per docenti e forze di polizia.
Il pericolo più imminente è che questa proposta di legge potrebbe essere inserita come emendamento in qualunque provvedimento, forse già il ddl Sicurezza in arrivo proprio al Senato. Infatti sempre un leghista, il sottosegretario Alessandro Morelli, ha proposto un altro obbrobrio legislativo, il “daspo per gli artisti che fanno politica”, proposta riferita espressamente a quanto accaduto durante, e dopo, la kermesse di Sanremo.
La Lega salviniana si riscopre forcaiola, ma soltanto verso chi contesta i loro amici israeliani.
Più ci si riempie la bocca di parole come “libertà” e “democrazia”, e più si invocano leggi liberticide con le scuse più varie.
Bisogna abrogare tutte le leggi che prevedono reati d’opinione, altro che introdurne di nuove!
ce lo sterminio di un Popolo in atto e questi fanno leggi per stare zitti! Complimenti,Vien quasi da ridere,se non fosse che c’è solo da Piangere!!!