di Gabriele Manfrè

Abbiamo assistito nell’ultimo periodo ad una escalation di pura fuffa spacciata per lotta, con fondamenta ben poco salde, e delle idee confuse e dissociate. Bisogna precisare in continuazione, seppur sembra alle volte quasi incredibile doverlo fare, che le lotte popolari si intersecano inevitabilmente fra loro e solo il fatto di non seguire il filo conduttore, annienta totalmente le battaglie. Mi spiego meglio: non ha senso schierarsi con la Palestina, in questa guerra di procura a stelle e strisce, se si è manifestato prima contro la Russia di Putin e la Hezbollah di Nasrallah, perché esse, sono due delle forze sociopolitche che tengono a galla il popolo palestinese; è fortemente incoerente scendere in strada con la kefiah se fino all’anno scorso ci si tagliava le ciocche di capelli per protesta contro l’Ayatollah.

Possiamo anche passare per le moderne vie del festival di Sanremo, pura porcata modernista, dove personaggi del calibro di Ghali, ovvero soggetto che calza a pennello il modello della cancel colture in salsa atlantista, puro meticcio al gusto di globalizzazione, sparare una grande frase d’effetto: “Stop al genocidio”. Chiaro riferimento alla mattanza alla quale il mondo sta assistendo sull’orlo della fossa comune avvenente nella striscia di Gaza. Gran clamore creato da questa uscita, ma ahimè, niente di meno che parole al vento, perché, finché non sentiremo qualcheduno di questi pseudo personaggi di spicco schierarsi apertamente a favore del blocco orientale e delle nazioni come, per l’appunto, la Russia che, fin’ora, sono state le uniche ad abbracciare la causa di Hamas, allora saranno le solite parole al vento, dette per ficcarsi in tasca due vili denari in più, e soprattutto, l’ennesima lotta che il sistema ruba ai ribelli.

Apriamo, infine, anche una piccola parentesi sugli houthi, coloro che poche ore fa hanno affondato un mercantile inglese; affondato, tra l’altro, nel mare più controllato del mondo al momento, il mar Rosso. Houthi acclamati anche dalle folle del falso popolino pro Palestina per conto delle nette e chiarissime posizioni prese sul campo di battaglia a favore di Hamas. Ma si sono scordati di scrivere che gli houthi sono una milizia armata, finanziata ed addestrata dall’Iran, lo stesso Iran che, del tutto incoerentemente, tutt’ora viene contestato in maniera ferrea e costante dalle false piazze Palestinesi. Va detto: o si comprende che la battaglia per la Palestina deve incanalarsi verso un risultato sovranista ed identitario, o è l’ennesima lotta trasformata in strimpellamenti carnevaleschi.

Quindi, pertanto, finché non sentiremo da questi suddetti VIP, parole di sostegno, non solo ai civili trucidati, ma anche a presidenti che sono in prima linea nella lotta all’Atlantismo, come Assad e la Siria, Traorè ed il Burkina Faso, Aftar e la Cirenaica, Lukashenka e la Bielorussia, vi invito caldamente a spegnere la televisione e non dare adito a questi cantastorie affamati di moralismo.

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