di Luigi Cortese

Frattura delle ossa facciali, naso e cavità oculare, questa è la prognosi del pronto soccorso per Massimo Maneo, volontario dell’associazione Soccorso Nazionale, aggredito sabato scorso da alcuni immigrati nell’ecocentro di Rovigo.

Maneo ci ha raccontato di essersi recato all’ecocentro perché, con l’associazione Soccorso Nazionale, stava “aiutando a sgomberare delle cose voluminose ad una famiglia italiana in difficoltà“. In quel momento nell’ecocentro erano presenti anche tre immigrati con un furgone intenti a scaricare vario materiale; il personale dell’ecocentro ha invitato il gruppo a seguire le regole di smaltimento ma senza avere successo. I tre continuavano indisturbati a smaltire materiale nel cassone dell’ingombrante: il tutto senza dare né la possibilità di utilizzarlo agli altri utenti, né tantomeno rispettando le regole dello smaltimento. A questo punto Maneo ha cercato di chiedere ai tre di fare spazio per poter anche lui, e gli altri utilizzatori presenti, scaricare il materiale che aveva, ricevendo come risposta un’aggressione prima verbale e poi fisica da parte loro. Alla vista della brutale aggressione è intervenuto il personale del centro ma ormai per Maneo non restava che recarsi al pronto soccorso per farsi curare le ferite subite.

Ci troviamo davanti ad una situazione a dir poco paradossale: la richiesta da parte di una persona del rispetto delle regole e del rispetto delle persone si è trasformata in un’aggressione in piena regola, dove il branco ha avuta la meglio sul singolo.

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