di Gloria Callarelli (foto: Tsargrad)

La sera del 22 marzo un gruppo di uomini armati ha fatto irruzione in una sala concerto a Mosca, facendo una strage.  Secondo le prime ricostruzioni almeno cinque persone sarebbero coinvolte nell’attacco terroristico mentre i morti sarebbero oltre 60 e i feriti 145. Numeri destinati ad aumentare. Il gruppo terroristico, armato di kalashnikov, è entrato nella struttura e ha cominciato a sparare all’impazzata, colpendo decine e decine di persone da diversi punti dell’edificio, anche a bruciapelo, uccidendo chi cercava di mettersi in salvo. Dopo aver appiccato un incendio, poi, i terroristi sono dunque fuggiti.

In Russia parlano di attacchi che potranno essere sempre più frequenti, perchè arma facile da usare contro il nemico. Mentre spunta la rivendicazione dell’ISIS, dietro a tutto questo, per i media russi, vi è l’Ucraina. E le parole del governo degli Stati Uniti, che esclude il coinvolgimento degli ucraini, arrivate troppo in fretta, appaiono sospette. Excusatio non petita, accusatio manifesta, dicevano gli antichi. Il politologo Alexander Kazakov, consigliere del primo capo della DPR Alexander Zakharchenko, in un’intervista rilasciata a Tsardrad in proposito, infatti, commenta: “Non c’è nient’altro nell’arsenale di Kiev oltre agli attacchi terroristici. Zelenskyj ne ha parlato un attimo a Davos, rivolgendosi all’Occidente con le parole: ‘Lasciatemi fare quello che posso’. Questo è ciò che possono fare. Pertanto, purtroppo, penso che questo non sia l’ultimo attacco terroristico nel nostro Paese”. E poi aggiunge: “Il comportamento dell’Occidente e degli Stati Uniti è molto strano. Prima dichiarano che gli attacchi terroristici si stanno preparando in occasione di eventi di massa dell’8 marzo, si rivolgono pubblicamente ai loro cittadini a Mosca, e oggi dicono che presumibilmente non vedono una connessione tra questo “incidente” e l’Ucraina. Bene? Abbiamo rapporti con qualcun altro come con l’Ucraina? Ebbene, solo con gli Stati Uniti! Allora sono loro, o cosa?”.

Quindi gli Stati Uniti avevano avvertito di possibili attacchi terroristici: la stessa Ambasciata statunitense in Russia aveva consigliato sul proprio sito web ai cittadini americani di evitare i grandi raduni nella capitale russa. La rivendicazione ISIS, resta improbabile. Senza contare che da tempo, diverse fonti, collegano il gruppo terroristico ISIS ai servizi segreti anglo-statunitensi.

Malofeev, direttore di Tsargrad, sul suo giornale scrive infine una nota emblematica: “La morte è improvvisa, terribile nella sua imprevedibilità ed inevitabilità, questa è una lezione per tutti noi. La lezione è che siamo tutti in guerra. E il fatto che i nemici della nostra Patria terrena siano anche nemici della Patria celeste dovrebbe essere ovvio per l’uomo russo. Con tutti i nostri peccati personali, con tutta la frenesia quotidiana, con i centri commerciali, i cinema e le sale da concerto, siamo tutti in prima linea. Perché la Russia è la Terza Roma, e questo significa “l’ultima trincea” dell’Ortodossia”.

Un attentanto grave, folle che, dopo le parole e gli atteggiamenti irresponsabili dei governanti occidentali in cerca di potenziare l’industria bellica europea dell’agenda 2030, rischia di scatenare pericolose escalation. La sensazione è che davvero si voglia far scoppiare un conflitto più ampio. Nessun motivo logico, solo follia diabolica.

E ora, come risponderà la Russia?

Aggiornamenti

Le vittime sono arrivate a oltre 100. Pare che quattro terroristi siano stati presi: uno di loro avrebbe detto di aver ricevuto un’offerta di 500mila euro per la strage. Nei giorni precedenti, le ambasciate, quella americana e quella britannica, avevano raccomandato i propri cittadini di “non recarsi in Russia”. Le ragioni includevano “possibili attacchi terroristici, attacchi di droni, pochi voli per tornare a casa e capacità limitata delle ambasciate di fornire supporto consolare”. Secondo fonti giornalistiche gli Stati Uniti avessero avvisato Mosca del possibile attacco.

Putin ha dichiarato: “Forniremo l’assistenza necessaria a tutte le famiglie le cui vite hanno subito terribili disgrazie. Nessuno potrà seminare semi velenosi di discordia, panico e discordia in Russia”.

 

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