di Roberto Fiore
La discussione sull’aborto dovrebbe concludersi oggi in segno di rispetto per lo straordinario e al contempo umile sacrificio di Azzurra, una donna e madre per otto mesi di Antonio, bimbo che oggi vive ad Oderzo (TV) con il padre che ha sostenuto la scelta di Azzurra fino alla fine. Azzurra ha rifiutato la chemioterapia per salvaguardare la vita e la salute del figlio che portava in grembo: per questo motivo è morta e il bambino oggi vive.
Azzurra ci racconta una storia bella e luminosa che deve insegnare cosa significa veramente diventare madre a coloro che hanno gettato la spugna per egoismo, rinunciando ad avere figli e subordinando la vita all’interesse.
Che il 13 aprile, giorno della morte di Azzurra, diventi il giorno della Vita e della dignità, della Fede e dell’amore, le uniche forze che possono combattere e vincere l’odio dei poteri del male.
è una scelta eroica ed estrema che non si può chiedere a tutte le donne, però a questa donna e alla sua scelta andrebbe innalzato un monumento
Azzurra rifiutando la chemioterapia salva il figlio che aveva in grembo. Vero esempio di virtu’ cristiana.
Queste scelte eroiche e coraggiose possono essere fatte solo se si crede in Dio e nel miracolo della vita. Una preghiera ad Azzurra e alla sua famiglia.
Un grande esempio di radicalità cristiana. Pane spezzato, datrice di vita. Un modello per tante altre donne, che, invece, anche soltanto per apparire, sono disposte a qualsiasi cosa. Onore a te! La Luce di Dio sia con te.