di Redazione
Riceviamo e pubblichiamo
La prima sezione della Corte di Cassazione ha deciso che il reato di devastazione non può essere contestato nel processo per i fatti del 9 ottobre: quindi a tutti coloro che hanno subito le pene d’inferno, mesi e mesi di carcerazione, perdita di lavoro, demonizzazione dei media. Se al contrario oggi la Cassazione avesse confermato la condanna, molti sarebbero andati in carcere.
La sentenza riguarda il processo di Ursino, Corradetti, Brugnoli e altri, ma si riflette su tutti gli altri processi in corso, compreso quello principale che vede imputati Fiore, Castellini, Aronica, Lubrano, Bonanno Conti, Franceschi e Castellino.
Con questa cassazione si chiude una pagina di clamorosa ingiustizia, che aveva impaurito e tarpato le ali al movimento No Green Pass usando come capro espiatorio, e tentando inutilmente di sciogliere e quindi fermare, Forza Nuova.
Si apre oggi una nuova pagina e noi possiamo affermare di aver sconfitto per una volta in modo chiaro il Regime.
Oggi si apre una nuova fase, l’Italia volta pagina, inizia la RIVOLUZIONE.
Ufficio Politico di Forza Nuova
La Corte di Cassazione ha dovuto ammettere quello che abbiamo sempre saputo: il 9 ottobre del 2021 a Roma non ci furono né devastazioni, né devastatori, ma centomila italiani che, al grido di “lavoro e libertà”, si opposero all’apartheid dell’infame tessera verde. Ci fu un moto di autentica resistenza popolare che, abbattute le vecchie barriere ideologiche, unì un popolo sotto un’unica bandiera: il tricolore della Patria.
Tra la gente che quel giorno si ritrovò in Piazza del Popolo, molti avevano già compreso che la dittatura sanitaria era solo il primo atto di una tragedia più vasta: il Great Reset, teorizzato e imposto dalle élites di Davos, che avrebbe portato a sempre maggiori limitazioni della libertà personale in nome di sempre nuove emergenze.
Il sistema comprese la pericolosità di questa inedita unità di popolo e scagliò la Questura, la Procura, i pennivendoli del mainstream e persino pezzi del (finto) dissenso contro il movimento, per dividerlo, criminalizzarlo e infine decapitarlo, imprigionando chi era in prima linea. Operazione in gran parte riuscita.
Bisogna imparare dalle sconfitte di ieri per preparare le vittorie di domani.
Onore ai perseguitati del 9 ottobre!