di Gloria Callarelli
L’informazione mainstream, quella “istituzionale”, quella di cui “dobbiamo fidarci”, quella che non mette in dubbio la narrazione sui vaccini, sul Covid, sulla guerra, o lo fa solo fino a che conviene, non accenna nemmeno alla sentenza della Corte di Cassazione rispetto al rito abbreviato per i fatti del 9 ottobre davanti alla CGIL e la protesta contro il Green Pass: condanne annullate, non fu devastazione, tutto da rifare. Nuovo processo, dunque, per i 9 imputati. Una sentenza che, naturalmente, può riflettersi anche nel filone del processo ordinario, quello di Aronica e Fiore. Altro che: roba da giornalismo vero che però il giornalismo di oggi, da destra a sinistra, testate più o meno famose, cartacee e non, non prende minimamente in considerazione. Eppure è una sentenza che ribalta la narrazione ufficiale, sposata dal mainstream, subito pronto a condannare ma raramente pronto ad assolvere, specie se si parla di Forza Nuova.
Nei giorni, scorsi, invece esce per la prima volta lo scampolo di verità da un’aula di tribunale, ripresa in modo dettagliato e ragionato solo da una testata: l’Unità di Sansonetti, uno dei pochissimi giornalisti autenticamente fedeli ai valori della sua professione, rimasto nel panorama “ufficiale”, che ha il coraggio di dirla tutta quella verità, anche se scomoda, anche se invisa al potere, anche se pertinente la galassia politica opposta.
Il commento all’articolo del vicesegretario del movimento, Luca Castellini, non lascia dubbi: “Il primo, e forse unico, chiaro articolo di commento alla sentenza della Cassazione che “fa saltare” la devastazione è quello dei “compagni” dell’Unità che titolano nel modo giusto dando spazio alle colpevoli omissioni processuali durante quello che è stato un vero e proprio processo ad un Movimento Politico. Mentre le testate “di destra”? Quelle che lavorano per chi strizza l’occhio ai camerati prima del voto? I direttori e i commentatori che tanto piacciono all’area che “non facciamo vincere la sinistra”? Tutti muti e perciò infami complici”.
Ma come, il Giornale, Libero e la Verità non danno risalto alla notizia che il 9 ottobre alla CGIL non ci fu devastazione? Incredibile!
Beh, però se quel ragazzaccio di Roberto Fiore la smettesse di insolentire Ursula von der Pfizer, si recasse a Washington per baciare la pantofola di Biden e facesse un pellegrinaggio a Tel Aviv con kippah d’ordinanza in testa, forse i giornali “di destra” nostrani cambierebbero atteggiamento…
e quindi,baciando pantofole e altro,non sarebbe più quello per il quale ,da adolescente nella,allora, rossissima Perugia, nel collegio dei medici,assieme ad un camerata di cittaducale, si simpatizzava.
certe parti sono destinate a essere e rimanere minoranze creative. magari trascinare e generare eventi e persone. ma non saranno mai massa.
quella è la palude di rivoluzionaria(francese) memoria che salta sul carro del vincitore,pronto ad abbandonarlo quando sbrocca( come il terrore dei Robespierre) e fa la fine delle sue vittime.
mi riferivo alla da poco creata terza posizione.