di Gloria Callarelli (foto: eurovision.tv)

Non ho guardato un minuto del programma di cui parlerò, sia chiaro. Per scelta. Mi baso su pochi secondi video, resoconti, articoli e foto per dire quello che sto dicendo e me ne assumo la responsabilità, se dovessi scrivere qualche castroneria.

Questo teatrino chiamato Eurovision improvvisamente salito alla ribalta delle cronache (chissà perchè…) fa letteralmente pena. Spettacolo di scarsa qualità, squallido, riprovevole. Un programma che segue ormai un format: pizzo arcobaleno, pizzo blasfemo, volgarità gratuite, musica non pervenuta. Un programma simile ad altri oggi dunque e che, come altri, altro non è che una carnevalata perpetua imposta al popolo da globalizzare.

Dalle corna demoniache di tale Bambie Thug alla solita mise piumata e in gonnella del pro LGBT di turno, Nemo, fino a orrende natiche maschili mostrate in diretta tv: altro che Eurovision, chiamatelo “Neurovision”. Scusate la battuta, ma la gara non è evidentemente canora: è a chi appare più folle, a chi, quanto a comportamenti, è disposto a scendere più in basso di tutti; è a chi compiace di più il suo padrone, qualunque sia. Casa discografica, denaro, lobby, vizio, o chissà chi altro. E’ un circo che però non fa ridere, un evento senza un minimo, non dico di pudore, di gusto, ma nemmeno di educazione più elementare o di rispetto per chi guarda. Il quale è in balia di tanta turpitudine che senza la minima censura ammicca a lascività, sesso, diavoli, streghe e stregonerie. Uno squallido spettacolo libertino nella migliore delle ipotesi, un sabba satanico a cielo aperto, che chiunque può vedere sul proprio schermo, nella peggiore. Li chiamano artisti perchè non hanno il coraggio di dire effettivamente cosa sono. Gente che parla della sua musica chiamandola “ouija”, termine che si rifà alla famosa tavola che evoca spiriti, ad ogni modo, si definisce da sola. E non ha nulla da dire, se non ripetere un copione.

E’ ora di finirla. Avete rovinato con gli stessi trucchi spettacoli della tradizione nazional popolare come Sanremo, avete rovinato l’intrattenimeno in generale delle famiglie, state tentando di rovinare le famiglie e i bambini, i giovani. I vostri tentativi, però, sono piuttosto scadenti, ridicoli. Perchè il brutto è, spesso, ridicolo. Beh, vi do una notizia: una risata, vi seppellirà. E non parlo alle comparse che partecipano al teatro delle marionette, meteore utili al gioco. Parlo a chi muove i fili. Siete noiosi, ripetitivi, monotoni. Spesso proponete format così grotteschi, appunto, da scadere nel ridicolo. Vi piace, evidentemente, farvi prendere in giro.

Auspichiamo che le famiglie, almeno in questi casi, spengano quello che Padre Pio definì il “tabernacolo del demonio”, e preferiscano il bello. Ecco. Portate i vostri figli a vedere la montagna, il mare, Bernini, Van Gogh, chi pratica un mestiere, chi suona Chopin, Mozart, Battisti, chi pratica uno sport in modo genuino, una festa di paese, un bel film. Vedrete che apprezzeranno la Bellezza e automaticamente si allontaneranno dal brutto. E questo “Neurovision”, come tutto il ciarpame che riempie quotidianamente tv e social, finirà automaticamente, e senza troppi sforzi, dove deve finire: nell’oblio della storia.

 

Share via
Copy link
Powered by Social Snap