di Vincenzo Maida
Sono sempre di più le ragazze che ricorrono alla chirurgia estetica, labbra, sopracciglia, seni, sederi, occhi allungati da cerbiatte, cosce rotonde e pance affidate al bisturi, così come le palestre si affollano di ragazzi che vogliono fisici scolpiti.
A questa moda che imperversa da diversi anni non corrisponde, spesso, alcuna cura della personalità, del carattere, di uno stile vita sobrio, di una cultura, nel senso più vasto e profondo del termine, dell’interiorita’. Per cui non è raro che giovani palestrati siano convolti in fatti di cronaca puerili, di violenza senza senso e a volte persino tragica e ragazze che esibiscono i loro corpi sui social network, contribuendo ad alimentare il luogo comune della donna oggetto.
Intendiamoci: per chi vive male il proprio corpo, ben venga qualche colpo di bisturi se contribuisce ad accettarsi ed a far stare meglio, così come una sana attività fisica in palestra è sicuramente preferibile all’uso di sostanze per stordirsi, ma la famiglia, la scuola, la società in genere dovrebbero educare per formare caratteri. La vita, da sempre, pone gli uomini davanti a prove, sfide, eventi imprevisti e non servono il bisturi o i muscoli gonfi, ma la forza spirituale e un carattere forgiato. Oggi per una serie di condizioni, che sarebbe lungo elencare, predomina una sorta di infantilismo che ha il suo contraltare nella cura esteriore del corpo.
La legge, nella nostra nazione, concede gli interventi di chirurgia estetica, soltanto alle persone maggiorenni, ma la statistica ci dice che sempre più spesso i genitori sono costretti ad autorizzare le figlie minorenni. D’altra parte basta osservare qualsiasi social network, per capire come mai una ragazza davanti allo specchio, se il suo corpo non corrisponde a taluni canoni di perfezione, si senta in qualche modo minorata. Quelle che affermano “il corpo è mio e me lo gestisco io” e tuonano contro la “donna oggetto”, dovrebbero farsi un giro su Instagram per rendersi conto che sono le stesse donne a proporsi come “oggetto” di “desideri virtuali” e anche nella stessa televisione imperversano donne visibilmente rifatte in alcune parti del corpo. Per quanto riguarda i maschi, troppo spesso dentro corpi da bronzi di Riace si nascondono persone fragili o con personalità malate. Che dire di quei due fratelli palestrati che a Colleferro hanno massacrato di botte, fino ad ucciderlo, un ragazzo di 21 anni, Willy Monteiro Duarte? Dentro corpi scolpiti come i Bronzi di Riace, spesso anche con l’ausilio smodato di cure ormonali, a volte si nascondono anime fragili e complessate.
Un sano equilibrio psicofisico è la premessa per una vita che non ha bisogno di esibizionismi beceri e di compensazioni. Esdo orta alla pietas, al rispetto degli altri, dei più deboli e non alla sopraffazione. Ben vengano dunque cure estetiche e attività fisica, ma insieme alla cura del carattere e dello spirito, come insegnavano gli antichi e le arti marziali tradizionali.
Dipende da cosa d’ intende per ” bellezza’: molte persone, oggi,non si accorgono di assomigliare a uns brutta copia di sé stessi. Contenti così? Va bene,ma non si venga a parlare di bellezza, il cui significato è molto diverso.
“Il corpo in verità è il vestito dell’anima”, diceva santa Ildegarda di Bingen nell’undicesimo secolo. Altri tempi… Oggi viviamo nella società dell’apparenza, dove è frenetica la ricerca dei like, della compiacenza, dell’approvazione, dell’accettazione da parte degli altri. Si è ciò che appare. Il corpo, inteso come pura esteriorità, diventa tutto. L’anima, quand’anche se ne ammetta l’esistenza, diventa l’orpello retorico di un passato remoto, non più il centro di una vita spirituale libera e cosciente. I risultati, soprattutto nelle nuove generazioni, sono sotto gli occhi di tutti.
Condivido all’unisono tutto l’articolo di Maida ! Oggi é tutto improntato sull’apparenza ! Non si cura ,quello che c’é “dentro” un corpo!