di Redazione

Adrian Walker, disabile a 50 anni dopo aver assunto il vaccino Astrazeneca, ha intentato una causa collettiva al colosso farmaceutico. Come lui decine di persone che soffrono di disturbi e malattie comparse dopo il vaccino.

Dopo aver ammesso un raro effetto collaterale, il collegamento tra AstraZeneca e la coagulazione del sangue che passa al cervello e allo stomaco può causare disabilità a lungo termine o morte, l’azienda di Big Pharma ha deciso di ritirare il suo prodotto dal commercio.

Ma anche riuscissero a vincere le cause in tribunale, Walker e gli altri, Astrazeneca non tirerebbe fuori un soldo. Poiché il governo del Regno Unito ha concesso alla società l’immunità legale durante la pandemia. E così sarebbe per i vari governi che in epoca pandemica firmarono affinchè ogni Paese fosse responsabile dei risarcimenti. E questo significa che a pagare sarebbero i contribuenti.

Nell’accordo si prevede che l’intero carico dei risarcimenti nel caso di effetti collaterali viene spostato sugli stati membri, escluso il caso in cui il danno sia causato da un difetto nel vaccino derivato dal mancato rispetto da parte di Astrazeneca delle attuali buone pratiche di fabbricazione o delle normative di farmacovigilanza Ema.

In Italia negli ultimi giorni è stato riconosciuto un indennizzo ad un paziente che a La Spezia si è visto riconoscere il nesso tra vaccinazione e danno. La Asl 3 di Genova e la Commissione Medica Ospedaliera hanno così dato l’ok all’indennizzo spettante, che è un assegno bimestrale di importo pari a 1740,77 euro. Indennizzo che pagherà, neanche a dirlo, lo Stato.

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