di Coordinamento Fare Squadra
Roberto Bartini nacque a Fiume nel 1897. All’età di 15 anni, vide per la prima volta un aereo, durante il tour a Fiume del pilota russo Khariton Slavorossov. In quei momenti sviluppò un interesse per l’aviazione che non lo abbandonerà per tutta la vita.
Egli inventò e realizzò un nuovo metodo di combinare il raffreddamento del vapore e i cambi di pressione; tale metodo è ancor oggi usato in tutte le turbine degli aerei ed è chiamato “Effetto Bartini”. Inventò inoltre un nuovo modello di ala, successivamente adottato dal Tupolev 144. All’avvento del fascismo in Italia, emigrò in Russia. Qui iniziò la seconda fase della vita di Roberto Bartini. Tra la fine degli anni ‘20 e l’inizio degli anni ‘30 dello scorso secolo, lavorò allo sviluppo di aerei unici per l’epoca, come lo “Steel-6”, completamente in acciaio che, nel 1933, raggiunse la velocità record di 429km/h. Successivamente, nel 1935 sviluppò lo “Steel-7” un aereo passeggeri a 12 posti con una ala completamente innovativa che, già nel 1939, raggiunse la velocità record, per la sua categoria, di 405 km/h. Nel 1938, durante le “Purghe Staliniane” fu arrestato per accuse politiche ma, perfino in prigione, rimase dedicato all’aviazione. Durante questo periodo, cooperò alla creazione del Tupolev-2 e lavoro ai suoi progetti personali. L’aereo da combattimento supersonico “R”. Dopo il rilascio, continuò il suo lavoro creando molti incredibili modelli aerei che non andarono in produzione a causa della guerra.
Roberto Bartini ha espresso il genio italiano ai massimi livelli internazionali nelle più insolite e ardue condizioni.
Roberto Oros di Bartini , oltre ad essere un italiano naturalizzato
russo , tra le altre cose , fu anche un ex ufficiale dell’aviazione austriaca .
Dopo essere stato catturato , durante il primo conflitto mondiale , dall’esercito russo , rimase e lavorò a lungo in Unione Sovietica come progettista di aerei . Intanto in Italia , nel settore aereonautico , si facevano strada due correnti di pensiero : una sosteneva la ricerca e la realizzazione di macchine volanti “più leggere dell’aria” , ossia , i dirigibili , e l’altra sosteneva la ricerca e la realizzazione di macchine volanti “più pesanti dell’aria” , ossia , gli aerei . Grazie ad una felice intuizione di Benito Mussolini , corroborata dalle innovative idee di Italo Balbo , il nostro Paese virò deciso verso quest’ultima corrente di pensiero , che dette adito allo sviluppo ed alla realizzazione di aerei all’avanguardia per l’epoca , e che portarono “l’Ala Littoria” agli onori del mondo . Il primo luglio del 1933 partirono da Orbetello 25 idrovolanti SIAI – Marchetti S – 55 X , con oltre 100 uomini ( 52 ufficiali piloti , 1 ufficiale ingegnere e 62 sottufficiali specialisti ) a bordo , e che ammararono a Chicago , il 25 luglio dello stesso anno . Poi da lì raggiunsero New York , per far ritorno verso l’Italia , dove però rientrarono , solamente 24 velivoli , che s’adagiarono , sani e salvi , sulle acque antistanti di Ostia , il 12 agosto del 1933 .
L’altra corrente di pensiero annoverava , tra gli altri , Umberto Nobile che, dopo la tragedia del dirigibile “Italia” , avvenuta il 25 maggio del 1928 e , dopo l’impresa degli uomini di Balbo , che in seguito saranno soprannominati gli “Atlantici” , fu messo in disparte , insieme alle sue idee , considerate ormai perdenti , sulle macchine volanti “più leggere dell’aria” . Nobile riparò prima in Unione Sovietica e , dopo le prime avvisaglie delle purghe staliniane , si trasferì negli Stati Uniti . In Russia , ebbe come suo “avversario” Roberto Oros di Bartini , che aveva progettato e realizzato già una serie di aerei , tra cui , nel 1932 , il già menzionato nell’articolo , Stal – 6 , il quale , oltre ad aver dimostrato di essere un campione di velocità e di tecnica costruttiva , fu anche il primo aereo russo ad essere dotato di un carrello retrattile . In verità questo era già in dotazione al Type 72 Racer , progettato da Wilfrid Thomas Reid , entrato in volo nel 1922 e costruito dalla Bristol Aereoplane & Co . Ma , nonostante il velivolo fosse stato dotato , nel 1924 , di un motore radiale Bristol Jupiter IV e del carrello retrattile , nello stesso anno fu dismesso , Il congegno era attivato da una manovella che agiva direttamente sul carrello per mezzo di una catena . In Italia , il meccanismo fu sviluppato e perfezionato, e fornito ulteriormente di altri dispositivi tecnici , tra cui gli ammortizzatori oleopneumatici , e che poi fu montato , per la prima volta nel 1936 , sui Savoia Marchetti SM 79 . Intanto , in Unione Sovietica , Oros di Bartini , incappato nelle purghe staliniane , fu incarcerato , ma continuò ugualmente a progettare aerei , dai luoghi di reclusione . Fu poi liberato e riabilitato nel 1948 ed in seguito , nel 1955 , fu insignito con la prestigiosa onorificenza dell’Ordine di Lenin , Morì , a Mosca , il 6 dicembre del 1974 .