di Gloria Callarelli (foto: youtube)

Scioccante intervista all’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla. La casa farmaceutica statunitense, infatti, si sta concentrando sul mercato dei trattamenti contro il cancro dopo la fine della pandemia di Covid-1984 e il calo della domanda globale di “vaccini” e farmaci contro il coronavirus.

A Fox Business l’amministratore delegato, di origini ebraiche, ha spiegato la strategia business della casa farmaceutica che in tempo di vaccini Covid aveva ammesso di non aver nemmeno testato il vaccino per capire se fosse o meno efficace contro la trasmissione del virus.

Oggi Pfizer spera in grandi risultati – e grandi entrate – nei farmaci antitumorali. La sua azienda sta cercando di invertire il declino degli affari post-Covid. La pandemia ha portato ricavi record al colosso farmaceutico. Solo nel 2022, le vendite totali di Pfizer sono state di 157 miliardi di dollari, di cui 37,8 miliardi di dollari per il prodotto destinato a combattere la trasmissione e l’infezione da Covid e 18,9 miliardi di dollari per il trattamento antivirale Paxlovid. Le azioni della società sono scese del 42% dalla fine del 2022 e ciò ha portato a un’ampia campagna di riduzione dei costi, compresi centinaia di licenziamenti presso le fabbriche farmaceutiche nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Irlanda.

Nell’intervista a Fox Business , Burla ha elogiato le “ottime misure di contenimento dei costi” , affermando che hanno prodotto “ottimi risultati” all’inizio del 2024. Senza vergogna né scrupoli, l’amico di Von der Leyen con cui ha negoziato via SMS l’acquisto di miliardi di dosi del siero, Burla ha dichiarato: “L’oncologia è il nostro nuovo Covid. Abbiamo fatto quello che abbiamo fatto con il Covid. Siamo molto orgogliosi di aver salvato il mondo, ma ormai tutto questo è alle nostre spalle. Vogliamo ricominciare e penso che l’oncologia sia la nostra migliore possibilità per farlo. »

Intanto oggi si è svolta a Liegi la prima udienza del processo che vede coinvolto lui e Ursula Von der Leyen: sotto la lente di ingrandimento i messaggini che i due si scambiarono in relazione alla maxi commessa di vaccini Covid. L’accusa è “interferenza nelle funzioni pubbliche, distruzione di SMS, corruzione e conflitto di interessi”. Il processo è stato rinviato al 6 dicembre 2024.

Fonte: Jeune-nation

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