Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha pubblicato un nuovo rapporto sull’Italia, suggerendo, di nuovo, di ridurre il deficit pubblico e tagliare le spese, colpendo soprattutto il welfare e le agevolazioni fiscali. Allo stesso tempo, il FMI raccomanda di aumentare gli investimenti in infrastrutture e formazione, ridurre le tasse sul lavoro e promuovere la ricerca, l’occupazione femminile e la natalità. Una lista di obiettivi ambiziosa considerando che si chiede anche di ridurre la spesa.
Nonostante queste raccomandazioni, il rapporto riconosce che la ripresa economica dell’Italia è stata possibile grazie agli stimoli fiscali introdotti durante la pandemia, che hanno contribuito a ridurre il rapporto debito/PIL. Tuttavia, il FMI ora consiglia di tornare all’austerità, pur ammettendo che in passato queste politiche hanno spesso portato a recessioni.
Ma fu proprio lo stesso Fondo, in un rapporto pubblicato nell’aprile 2023, ad affermare chiaramente che “in media, il consolidamento fiscale non riduce il rapporto tra debito e PIL“, sostenendo anche che le politiche di austerità riducono la domanda interna e il PIL stesso, peggiorando così il rapporto debito/PIL. Anche Olivier Blanchard, ex capo-economista del FMI, ha dimostrato che le misure di austerità imposte alla Grecia erano sbagliate.
In Italia, attualmente il debito ammonta a circa 2.800 miliardi di euro, con un PIL di 2.000 miliardi, portando il rapporto debito/PIL al 140%. Se l’Italia spendesse 200 miliardi in deficit, il debito salirebbe a 3.000 miliardi, ma anche il PIL crescerebbe. Se questo aumento fosse del 75% dell’extra-debito, il rapporto scenderebbe leggermente a 139,5%.
Sempre nel suo rapporto, il Fondo Monetario Internazionale raccomanda di eliminare gli incentivi per l’efficienza energetica e sismica, giudicandoli inefficaci. Questa posizione sembra contraddittoria rispetto all’approvazione dell’Inflation Reduction Act degli USA, che utilizza ampiamente i tax credit per stimolare l’economia.
In poche parole, eliminare i tax credit potrebbe peggiorare ulteriormente l’economia italiana, già in difficoltà nel settore edile a causa del blocco dei crediti fiscali. L’FMI mostra così tutta la sua incoerenza, elogiando da una parte la politica fiscale degli USA e sconsigliandone una simile in Italia.
Concludendo, l’FMI sembra avere una doppia morale: promuove stimoli economici in alcuni paesi, come gli USA, e austerità in altri, come l’Italia. Questa incoerenza potrebbe destabilizzare ulteriormente l’economia italiana, portandoci verso un disastro economico come quello già visto in Grecia
che siano dei truffatori non è una novità. lo spiega bene la mmt ( modern moneta teory). recentemente ho visto la trascrizione di una parte di un’intervista tv ad un banchiere centrale,forse quello u.s.a.:alla domanda del perché non stampassero moneta,visto che il banchiere aveva detto che questo fanno le banche centrali, invece di prenderlo a prestito con interesse,non ha saputo dare una risposta decente,bofonchiando qlcsa di incomprensibile.
Il Fondo Monetario Internazionale è un’istituzione che, fin dalla sua nascita, ha incarnato gli interessi di Wall Street e, insieme alla Banca Mondiale (non a caso entrambe con sede a Washington), ha guidato il processo di globalizzazione neoliberista tramite la potenza militare degli Stati Uniti. E’ normale quindi che tuteli gli interessi dei suoi pretoriani. Fortunatamente oggi la sua importanza si è molto ridotta, così come si è ridotto il potere intimidatorio statunitense a partire dal 24 febbraio 2022, data d’inizio dell’operazione militare speciale russa in Ucraina e data della fine della globalizzazione a stelle e strisce.