La premier Giorgia Meloni ha annunciato di aver congelato il redditometro, ma la realtà è diversa: il controllo incrociato dei dati dei contribuenti e l’uso dell’intelligenza artificiale per combattere l’evasione fiscale non si sono mai fermati. “Oggi le nostre 200 banche dati sono connesse. La loro interoperabilità è essenziale per la lotta all’evasione fiscale“, ha dichiarato il viceministro Maurizio Leo al Festival dell’Economia di Trento. Quello che Meloni definisce “Grande Fratello Fiscale” è una misura attiva e sostenuta dal suo governo.
Nonostante una serie di condoni fiscali, il governo ha lasciato in funzione le misure introdotte dai governi Conte e Draghi. Queste misure consentono di incrociare i dati dei contribuenti e usare l’intelligenza artificiale per individuare i potenziali evasori. Questa strategia è cruciale per rispettare gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) sulla riduzione dell’evasione fiscale.
Il governo ha continuato a sfruttare nuove tecnologie per monitorare i contribuenti, senza fare troppo rumore. Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, ha dato priorità all’uso delle nuove tecnologie e delle analisi dei dati per migliorare i controlli fiscali, utilizzando l’Archivio dei Rapporti Finanziari per incrociare dati come saldi e movimenti dei conti correnti con le dichiarazioni dei redditi.
L’analisi del rischio fiscale permette di prevedere la probabilità di evasione e di dare priorità ai controlli più promettenti. Questo è positivo per le casse dello Stato, ma impopolare tra chi vota per partiti che promettono di non disturbare chi lavora. Il viceministro Leo ha suggerito di controllare i social media per individuare i contribuenti che dichiarano poco ma mostrano uno stile di vita lussuoso. Tuttavia, questa proposta è stata bloccata dal garante della Privacy.
La sfida è bilanciare la retorica del “fisco amico” con la necessità di raccogliere più tasse. Sebbene ci siano strumenti efficaci, sono ancora poco utilizzati a causa dei limiti operativi e della volontà politica incerta. Dopo l’estate, il governo dovrà decidere se continuare con l’attuale ambiguità o abbracciare pienamente il “Grande Fratello Fiscale” per migliorare la raccolta delle tasse.
ogni volta i miei amici di sinistra accusano la destra di essere amica degli evasori. sarebbe ora di dimostrare che non è così
Sarebbe ora di spiegare agli amici di sinistra e pure a quelli di destra che le imposte – lo dice la parola stessa – sono un atto di coercizione, una rapina legalizzata, un esproprio ai danni di chi lavora e produce. Un furto, anche se legale, anche se necessario, non cambia la sua natura: resta sempre un furto. Compito di una classe politica non composta da banditi dovrebbe essere quello di cercare quantomeno di limitarne l’entità, non quello di cercare il modo per derubare meglio i cittadini.