di Gloria Callarelli
Il glifosato, il componente principale dei diserbanti, rende sterili. Un nuovo studio condotto su una fetta di popolazione sterile francese ha rilevato, infatti, la scioccante realtà: la presenza di glifosato nello sperma dei maschi sterili.
Già in passato si è segnalata a più riprese la pericolosità della sostanza: uno studio condotto da un gruppo di studiosi della Washington State university ha evidenziato che nelle generazioni successive l’essere stati esposti in modo indiretto al diserbante provocherebbe maggiore propensione all’insorgenza di malattie della prostata e ai reni, nonché all’obesità e a incorrere in più malattie contemporaneamente. Il gruppo di ricerca ha approfondito ulteriormente tali scoperte identificando i cambiamenti genetici nello sperma dei ratti causati dalla sostanza chimica.
Per effettuare le rilevazioni del nuovo studio sono stati esaminati 128 partner maschi di coppie infertili, senza anomalie fisiche o malattie croniche, di età compresa tra 26 e 57 anni, reclutati nel corso delle consultazioni tra febbraio 2018 e marzo 2022 per infertilità (nessun concepimento dopo uno o più anni di rapporti non protetti) . Lo studio è stato condotto nel centro medico “Pole Santé Leonard de Vinci”, situato nel centro della Francia vicino a Tours. Nello studio i ricercatori hanno rilevato per la prima volta la sostanza nel plasma seminale umano in proporzioni significative e dimostrando che la sua concentrazione, nello sperma del campione analizzato, era quattro volte superiore a quella osservata nel plasma sanguigno.
Negli ultimi decenni studi epidemiologici hanno segnalato un declino globale della fertilità umana e più precisamente della qualità dello sperma. Vaccini ma, scopriamo ora, anche l’esposizione ambientale agli interferenti endocrini, come pesticidi, bisfenolo A e metalli pesanti: tutto questo può aver contribuito a tale declino. In passato il glifosato era stato rilevato in urina, latte materno, cordone ombelicale. Nonostante la pericolosità e i numerosi studi, che richiederebbero almeno per senso di responsabilità l’attivazione di una regolamentazione con principio di cauzione per tutelare la salute umana, l’Unione Europea ha deciso di estendere l’uso del glifosato in Europa per 10 anni fino al 2034.
Già inserito dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) nella categoria dei “probabili cancerogeni”, apprendiamo ora che il glifosato è una concausa del declino globale della sterilità maschile, fenomeno particolarmente drammatico nel nostro Paese che, negli ultimi 30 anni, ha visto raddoppiare l’infertilità maschile, con 2 milioni di italiani che rischiano di essere mancati papà.
Come giudicare la decisione della UE di prorogare di altri 10 anni l’uso del glifosato in Europa?
A voler pensare bene, si potrebbe credere che l’intento del provvedimento sia quello di dare agli agricoltori europei il tempo sufficiente per trovare un’alternativa all’impiego di quello che è il diserbante più potente, senza dover ridurre la produzione agricola. Ma siccome dubito che dall’Unione Europea possa venire qualcosa di buono o anche solo ispirato da buone intenzioni, penso che questa proroga, più che da ragioni economiche, sia surrettiziamente motivata dalla volontà di aggravare la già alta denatalità degli europei per sostituirli con popolazioni provenienti dall’Africa e dall’Asia, obiettivo sempre negato ma costantemente perseguito dalle oligarchie finanziarie e culturali globaliste che dominano le istituzioni europee.
P.s.: sento già levarsi il grido: “Paranoico complottista!”.
ottima analisi Massimo.