Parigi – “Tutta l’Europa è minacciata dalla Russia, la posta in gioco è altissima“. Con queste parole il presidente americano Joe Biden ha tentato di giustificare l’ennesimo sostegno militare all’Ucraina durante una conferenza stampa con il presidente francese Emmanuel Macron. Entrambi i leader hanno ribadito la necessità di opporsi a Vladimir Putin, presentando la Russia come una minaccia esistenziale per l’intero continente europeo.
La retorica di Biden, che dipinge un futuro oscuro e minaccioso se l’Ucraina dovesse cadere sotto il controllo russo, sembra però mancare di una visione a lungo termine per la pace. Le continue forniture di armi, finanziamenti e sostegno militare non sono soluzioni definitive ma piuttosto azioni che rischiano di prolungare il conflitto. Mentre Biden si è scusato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky per il ritardo nell’invio di nuovi aiuti, ha contemporaneamente esaltato il sostegno statunitense come un baluardo contro l’espansione russa. Ma a quale costo? Le vite risorse impiegate potrebbero essere meglio utilizzate in iniziative diplomatiche per una soluzione pacifica del conflitto.
Macron, da parte sua, ha enfatizzato la necessità di un cessate il fuoco e di una soluzione politica per la crisi in Medio Oriente, ma queste parole suonano vuote quando non si applicano con la stessa forza alla situazione in Ucraina; ricordiamo che lo stesso Macron ha più volte spinto per l’invio di truppe in territorio ucraino. Eppure per il Vicino Oriente il presidente francese ha dichiarato che una pace duratura può essere raggiunta solo attraverso negoziati politici, un principio che dovrebbe essere altrettanto valido per l’Europa orientale. Invece no, tant’è.
Entrambi i leader hanno dunque mostrato un apparente impegno per la pace in Medio Oriente, congratulandosi per la liberazione degli ostaggi israeliani e promettendo di lavorare fino al raggiungimento di un cessate il fuoco. Tuttavia, questa determinazione sembra svanire quando si tratta dell’Ucraina, dove la retorica bellica e il sostegno militare prevalgono su qualsiasi tentativo di dialogo.
La mancanza di una visione coerente e di un impegno genuino per la pace appare evidente. Biden e Macron sembrano intrappolati in una logica di potenza che privilegia l’uso della forza rispetto alla diplomazia. La comunità internazionale merita di vedere sforzi concreti per la pace in tutte le aree di conflitto, senza eccezioni.
Invece di continuare ad alimentare il fuoco del conflitto, è necessario che i leader mondiali si concentrino su soluzioni diplomatiche che promuovano la stabilità e la pace duratura. Solo attraverso il dialogo e la cooperazione internazionale si può sperare di costruire un futuro sicuro per tutti i popoli coinvolti.
Biden e Macron sono due figure enigmatiche ed imperscrutabili
sotto alcuni punti di vista , e che hanno punti in comune .
Il primo ha suscitato preoccupazioni ed ilarità in tutto il mondo per le sue uscite , tipiche di alcune persone di una certa età , quando manifestano i primi segnali di un preoccupante deficit mnesico , associabile ai prodromi della tristemente nota malattia di Alzheimer – Perusini . Per cui non è chiaro cosa voglia , e non è chiaro , quando favella , cosa voglia dire .
Il secondo sembra una sorta di Giano Bifronte , con una faccia rivolta al passato ed una rivolta al futuro , ma come la nota divinità , totalmente avulso dal presente . Dopo aver affermato , in seguito alla Caporetto della NATO in Afghanistan , che quella alleanza era ormai in coma , asserì , in una sua preoccupante uscita , fatta qualche anno dopo , di voler mandare soldati in Ucraina .
In altre parole quelli che aveva definito , qualche tempo prima , in coma .
Per cui anche lui , come il primo , ma per motivi diversi , non è chiaro cosa voglia , e non è chiaro , quando favella , cosa voglia dire .
Dunque , due figure enigmatiche , imperscrutabili ma , soprattutto , preoccupanti , principalmente ed in particolar modo , quando aprono bocca .
beh,macron le ha prese sonoramente nelle elezioni europee tanto da anticipare le elezioni x evitare il peggio.
ho come il sospetto che biden farà la stessa fine.
Al di là dei problemi mentali di Biden, gli Stati Uniti si stanno muovendo in una direzione molto chiara: sanno di non poter essere impegnati su troppi fronti e, se da un lato non possono negare il loro sostegno a Israele, dall’altro vogliono chiudere al più presto la partita mediorientale per poterne aprire un’altra nel Pacifico, usando Taiwan e le Filippine contro la Cina, così come in Europa hanno usato l’Ucraina contro la Russia.
Ai Paesi dell’Unione Europea e al suo autonominatosi comandante in capo Macron spetta il compito suicida di provocare la Russia fino al punto di arrivare ad una guerra aperta con essa.
“Diplomazia”, “cooperazione internazionale” e “impegno concreto per la pace” sono diventate parole vuote in Occidente.