di Vincenzo Maida

Il G7 si concluderà oggi, 15 giugno, nella pittoresca Valle d’Itria, fino a Fasano, con una partecipazione straordinaria: quella del Papa. Questo vertice, che vede riuniti i leader delle sette nazioni più industrializzate del mondo – Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti – è ospitato nel lussuoso resort Borgo Egnazia, situato nei pressi del sito archeologico di Egnazia, un antico centro commerciale di rilievo.

L’evento è contraddistinto da imponenti misure di sicurezza, con circa 5.000 uomini delle forze dell’ordine mobilitati per garantire l’ordine pubblico e prevenire eventuali atti violenti o manifestazioni di protesta, specialmente da parte degli attivisti per il cambiamento climatico. Questo tema, insieme ad altre questioni economiche, finanziarie e di sicurezza, è infatti uno degli argomenti principali all’ordine del giorno.

Sul cambiamento climatico, si segnala una posizione critica espressa dal prof. Franco Prodi, ex professore di fisica dell’atmosfera e già direttore dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC) del CNR. In un’intervista a Repubblica del 20 maggio 2023, Prodi ha dichiarato: “In questi 50 anni il clima in Italia è cambiato davvero poco. Il riscaldamento in Italia è nella media internazionale e non siamo in condizione di prevedere il cambiamento climatico futuro”. Questa opinione si pone in contrasto con la corrente prevalente che vede un legame diretto tra attività umane e cambiamento climatico.

Prodi, insieme ad altri scienziati, sottolinea la complessità del problema e mette in dubbio il nesso di causalità tra attività umane e cambiamento climatico, citando come esempio storico il periodo di massima espansione dell’Impero Romano, caratterizzato da condizioni climatiche eccezionalmente miti in un’epoca priva di fabbriche e con una pressione antropica minima sull’atmosfera.

Un altro aspetto interessante del vertice è il coinvolgimento del noto giornalista e conduttore Bruno Vespa, proprietario di un’azienda vinicola in Puglia, che sembra essere il principale fornitore di vino per le pause pranzo dei partecipanti.

Questo G7 non solo rappresenta un momento di confronto tra i leader mondiali su tematiche cruciali, ma offre anche uno spunto per riflessioni più ampie sulla sostenibilità e sul futuro del nostro pianeta, in un contesto storico e naturale unico come quello pugliese.

 

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