La recente proposta di Mario Draghi, che benedice i dazi per proteggere l’Europa dalle minacce economiche globali, solleva preoccupazioni riguardo alla crescente tendenza dell’UE verso un protezionismo miope. Questa strategia, che mira a rafforzare la produttività interna e l’unità europea, potrebbe invece soffocare la competitività e l’innovazione a lungo termine, isolando il continente.
Critici sostengono che l’UE stia imponendo un approccio centralizzato che riduce la sovranità economica degli Stati membri, impedendo loro di adottare politiche commerciali autonome che potrebbero meglio rispondere alle specifiche esigenze nazionali.
Invece di un’unione rigida, è urgente ripensare a un modello che valorizzi la diversità economica e permetta agli Stati di esercitare un maggiore controllo sulle loro economie.
La burocrazia di Bruxelles rischia di soffocare la libertà economica e la crescita dei singoli Paesi, penalizzando quelli che potrebbero trarre vantaggio da politiche commerciali più flessibili. Il futuro dell’Europa non può basarsi su una politica protezionistica che promuove un’autarchia inefficiente, ma su un equilibrio tra cooperazione comunitaria e sovranità nazionale, capace di adattarsi ai cambiamenti globali senza compromettere la prosperità dei cittadini europei. In poche parole l’Europa deve lasciare il modello finanziario e deve abbracciare un’Europa fatta di popoli e nazioni sovrane.
L’unico merito , che qualcuno potrebbe riconoscere a Draghi ,
è quello di avere mandato la Meloni a Palazzo Chigi .
Il suo governo ( 13 febbraio 2021 – 22 ottobre 2022 ) e tutti i
partiti che lo appoggiavano , perdevano consensi , a dire dei sondaggisti , tutti i santi mesi . Eppure , il tutto , era iniziato sotto i migliori auspici : l’uomo giusto al posto giusto che capitanava un governo , definito da molti ,”dei migliori” .
Mai peggiore delusione ebbe l’Italia e mai peggior fato colpì gli Italiani . La sua parabola mi richiama alla mente quella dell’imperatore romano Servio Sulpicio Galba che , come riferisce Cornelio Tacito , nelle “Storie” ( Hist . I . 49 , 8 ) : ” … et omnium consensu capax imperii nisi imperasset …. ” ( fu ritenuto , a giudizio di tutti , la persona più degna per l’impero sino a quando non divenne imperatore ) . Esattamente come Draghi , che fu ritenuto il migliore , per Palazzo Chigi , sino a quando non divenne capo del governo . Divenne presidente del consiglio a 73 anni , come Galba divenne imperatore a 73 anni ( strane coincidenze ) . Che Draghi voglia portare a termine in Europa i danni iniziati a suo tempo in Italia , non mi stupisce affatto . Si vede che , come nel nostro Paese , anche in Europa c’è chi lo sopravvaluta . Proprio come accadde a Galba .
gli europei, se protestano troppo, sono sostituibili.
mi pare stia già accadendo.