di Cris Baldelli
Una delle prime favolette a cui l’Occidente ha creduto fin da subito (e l’ha fatto anche bene) è stata quella secondo cui le sanzioni avrebbero indebolito la Russia. La risposta quale è stata? Che l’economia russa, tutto sembra purché indebolita ed è sempre più evidente come sia l’Europa ad uscirne con le ossa rotte.
Tutto questo perché la Russia ha pensato bene di arginare i limiti imposti, cercando soluzioni alternative. Uno dei maggiori rimpianti su cui l’Europa dovrà fare i conti (soprattutto l’Italia) è quella di aver consegnato la Russia alla Cina; ma uno dei piani B su cui volgiamo soffermarci oggi, lo possiamo trovare dalla Borsa di Mosca che dal 13 Giugno 2024 decide di lasciare il dollaro americano e l’euro per una parte dei propri negoziati.
A darne la notizia è lo stesso ufficio stampa della Borsa, in cui dice “A causa di misure restrittive contro il Moscow Exchange Group da parte degli USA, le negoziazioni di Borsa e i calcoli degli strumenti di approvvigionamento in dollari ed euro sono sospesi. Allo stesso tempo, la negoziazione di scambio in rubli è in altre valute sarà condotta come al solito” – e puntualizza – “Le transazioni con dollaro USA e euro continueranno sul mercato Over The Counter”.
La decisione, infatti è stata presa dopo le nuove sanzioni adottate dagli Stati Uniti che, come ha detto il segretario di Stato americano, Antony Blinken, “mirano a colpire molti settori essenziali per sforzo bellico della Russia”.
Di tutta risposta, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato “Come succede in questi casi, la Russia non lascerà tali azioni aggressive senza risposta.”
Dopo l’ennesima azione irresponsabile da parte dell’Occidente, resta da capire se questa parte di mondo vuole ancora dialogare con il futuro che si sta sviluppando seriamente, oppure si vuole continuare a giocare alle provocazioni e basta…ma da come si sta mettendo la situazione mondiale e la pagliacciata del G7 in Puglia, già sappiamo come andrà a finire.
se non sbaglio nell’ultimo trimestre pil + 4,4%. il dato è uscito il 5 giugno
La tendenza ad evitare l’uso del dollaro e dell’euro nelle transazioni internazionali non riguarda solo la Russia, ma molti altri paesi. E’ di pochi giorni fa la notizia che persino un alleato storico degli USA come l’Arabia Saudita ha deciso di porre fine all’accordo che dal 1974 la impegnava a vendere il proprio petrolio in dollari americani. Questa tendenza ha cominciato a svilupparsi quando Stati Uniti e paesi dell’UE – alla faccia della difesa dei diritti di proprietà – hanno deciso di derubare la Russia delle sue riserve in valuta estera depositate nelle banche occidentali.
L’economia di guerra , come le sanzioni occidentali , non
fanno affatto male alla Russia , anzi , tutt’altro ! Il PIL
russo ,nel primo trimestre di quest’anno, si è attestato al 5,4% ,
mentre le previsioni per il secondo trimestre del 2024 ,
fatte dalla Banca di Russia , lo stimano al 4,4% .
La flessione di un punto percentuale , qualora venisse confermata , non costituirebbe un grosso problema per la Russia , sia perché il PIL ucraino dovrebbe aggirarsi intorno al 3,7% , e sia perché l’economia di Kiev , sorretta dai Paesi NATO , non potrà essere soffolta in eterno . Infatti , l’affermazione fatta da Jens Stoltenberg , che occorrerebbero 40 miliardi di dollari all’anno per foraggiare l’Ucraina , non ha incontrato una unanime approvazione .
Alcuni Paesi NATO sono in difficoltà con il loro PIL e , soprattutto , con i loro conti e , tra questi vi è l’Italia . Guido Crosetto , ministro della Difesa , ha affermato che per il nostro Paese sarebbe già problematico esaudire le richieste NATO , che vorrebbero portare , per ogni Sato membro , l’aliquota destinata alle spese per la difesa al 2% del proprio PIL . E’ notizia degli ultimi giorni che , la Leonardo SpA ( ex Finmeccanica SpA ) si sia , forse , temporaneamente smarcata dagli accordi intrapresi con la franco – tedesca Knds per la progettazione e la costruzione di un nuovo carrarmato da combattimento MBT (Maine Battle Tank ) : il leopard 2A8 che , dovrebbe sostituire il nostro Ariete C 2 . La rottura ha avuto l’avallo di Palazzo Chigi . Sembra , che i motivi che abbiano condotto la Leonardo ad interrompere le trattative che , prevedevano una spesa di 8 miliardi di euro e la fornitura di 133 carri all’Esercito Italiano , siano dovuti alla mancata “italianizzazione” del progetto . In altri termini i carri destinati al nostro Paese dovevano essere costruiti negli stabilimenti dell’OTO Melara di La Spezia , con una conseguente ricaduta positiva sull’occupazione ma , probabilmente e , forse soprattutto , con un certo risparmio su quei 8 miliardi . Le parole di Crosetto e l’avallo dato da Palazzo Chigi alla rottura delle trattative , lasciano adito a credere che , il ministro della difesa italiano , avesse piena cognizione di causa quando ha affermato che . per le nostre casse è un problema raggiungere quel 2% richiesto dalla NATO .
E , intanto la Russia va avanti .
la russia va sempre avanti con i dollari o senza con gli euro
o senza
rubare soldi altrui è stata una mossa stupida, vuol dire essere,al di là delle chiacchiere, dei cobelligeranti.nessuno si fiderá più a mettere depositi in banche europee( gli usa e inglesi lo hanno fatto,a proposito? o noi siamo stati solo gli utili idioti degli anglo-usa).