Per la prima volta in trent’anni, l’inflazione in Argentina si è azzerata. Il presidente Javier Milei, in carica da sei mesi, ha iniziato a vedere i risultati delle sue politiche economiche drastiche. Nella terza settimana di giugno, i prezzi dei generi alimentari e delle bevande non sono aumentati rispetto alla settimana precedente, un evento senza precedenti da decenni.
Le misure di Milei, come i tagli alla spesa pubblica e una maxi-svalutazione del Peso, hanno portato anche a un avanzo di bilancio per la prima volta dal 2008. Tuttavia, queste politiche hanno causato una contrazione del PIL e aumentato la povertà, che ora colpisce il 60% della popolazione.
Milei sta cercando di attirare investimenti esteri e rilanciare l’economia, partecipando a eventi internazionali come il G7.
La strada è ancora lunga, i primi segnali da un lato positivi dall’altro negativi indicano che è comunque necessario trovare un equilibrio per migliorare.
Juan Gerardo Milei , figlio di un argentino di origine italiana
(Norberto Milei , autista di autobus ) e di un’argentina di
origini croate ( Alicia Lucich , casalinga ) , con una laurea in economia e due master a seguito , ha saputo imprimere , da presidente ultraliberale di un’Argentina giunta , ormai , sull’orlo dell’abisso economico , una
svolta significativa , ed un netto cambio di passo al suo Paese e alla sua economia . L’Argentina, dopo decenni di sofferenze , dopo una situazione economica , a dir poco catastrofica e , dopo un trentennio abbondante di stagnazione , in cui ha visto la sua inflazione attestarsi al 290% ( una cifra da capogiro ) , ha raggiunto una delle sue agognate mete promesse da Milei , durante la sua scorsa campagna elettorale . Per la prima volta , nello scorso trimestre, infatti , l’inflazione si è azzerata , rispetto al trimestre precedente , inoltre , una serie di manovre , ben riuscite , hanno portato al cosiddetto “aggiustamento fiscale” , accompagnato da una svalutazione del peso (moneta argentina) del 50% rispetto al dollaro e , da un drastico taglio della spesa pubblica . Però , se questi ottimi risultati , da un canto , hanno indotto il presidente argentino a cantar vittoria , da un altro canto , hanno portato una consistente quota di Argentini a conoscere gli sgradevoli ed amari frutti della povertà . Il Paese sudamericano , purtroppo , annovera una quantità di poveri maggiori rispetto al recente passato , infatti , ben 6 Argentini su 10 sono parzialmente o totalmente indigenti ( in Italia , per avere un’idea , è povero 1 Italiano su 10 ) . Ma , secondo alcuni uomini vicino a Milei e , secondo Juan Carlos Doncel , presidente dell’ENARSA , l’ente argentino per l’energia , l’Argentina può e deve saper contare , per produrre ricchezza , ed uscire dalle secche della povertà , sulle risorse del sottosuolo , ove si annidano una buona quantità di idrocarburi , tali da assicurare al Paese uno sfruttamento per i prossimi 300 anni . Questi li consentirebbero di attrarre consistenti capitali ed investimenti stranieri per i prossimi decenni , decenni , che purtroppo , vedranno i Paesi europei avviarsi sulla strada della decarbonizzazione , ed altri Paesi , secondo alcuni economisti , s’incammineranno a seguito ed intraprenderanno , di conseguenza , lo stesso percorso .
Sfide difficilissime che attendono ancora Milei . Ma , il presidente argentino , forte della sua prima vittoria , che ha spiazzato , letteralmente, anche i suoi più acerrimi detrattori , a queste obiezioni non ha fatto una piega ed ha dichiarato , in un’intervista concessa a Radio Mitre di Buenos Aires , durante la sua visita nella Repubblica Ceca , che andrà avanti , imperterrito , per la sua strada , ed ha ricordato a tutti , incluso ai suoi denigratori , che la ricchezza non si stampa ( leggasi maggior quantità di moneta che non genera ricchezza ma , inflazione ) , ma si produce .
la morale? che gli statali, di ogni livello, vadano a lavorare.
la festa del posto statale come welfare mascherato ,anche x i figli di ex presidenti della repubblica ( vedi Italia) è finita.