L’accordo tra Ursula von der Leyen e i Verdi europei rischia di mettere in seria difficoltà Giorgia Meloni. Nonostante le rassicurazioni che arrivano da Palazzo Chigi, la realtà sembra dipingere uno scenario ben diverso e più complesso per la presidente del Consiglio italiana.
A Bruxelles, all’inizio di questa settimana, si sono svolte trattative importanti tra Von der Leyen e i leader dei Verdi europei. Dopo diversi incontri, i Verdi sembrano pronti a sostenere la presidente della Commissione europea, anche se con un appoggio esterno, votando provvedimento per provvedimento. Questo accordo darebbe a Von der Leyen un sostegno cruciale, rafforzando la sua posizione.
Per Meloni, però, questo significa perdere parte del suo potere negoziale. Aveva puntato sui suoi 24 europarlamentari per avere un ruolo centrale nelle trattative con Von der Leyen, ma con il nuovo accordo, la sua influenza si riduce drasticamente. Ora, ottenere una posizione di rilievo per l’Italia nella Commissione europea diventa molto più difficile.
La premier italiana puntava a garantire una nomina di peso per il ministro degli Affari Europei, Raffaele Fitto, sperando in una vicepresidenza esecutiva. Tuttavia, senza un ruolo decisivo nella riconferma di Von der Leyen, questa possibilità sembra sfumare.
La situazione diventa ancora più complicata con l’incertezza politica in Francia e Germania. Meloni spera in un risultato favorevole per Marine Le Pen nelle elezioni francesi e in una ribellione della CDU-CSU tedesca contro il sostegno ai Verdi. Ma entrambe queste speranze sembrano sempre più lontane.
Anche Antonio Tajani, vicepremier e mediatore tra il PPE e i Conservatori di Meloni, rischia di uscire sconfitto. Nonostante gli sforzi per evitare un accordo tra Von der Leyen e i Verdi, la realtà dei fatti ha preso una direzione diversa.
In questo contesto difficile, Meloni deve ora rivedere la sua strategia. Sebbene abbia ottenuto una certa stabilità nel gruppo dei Conservatori e Riformisti, con i polacchi del PiS che hanno deciso di rimanere, la strada da percorrere è ancora in salita. Il “no” deciso di Fratelli d’Italia a Von der Leyen sembra più una mossa di difesa che di forza.
La politica estera di Meloni è quindi a un bivio. L’Italia rischia di perdere influenza nelle decisioni chiave dell’Unione Europea, e i prossimi sviluppi mostreranno se Meloni riuscirà a riorientare la sua strategia o se sarà costretta ad accettare un ruolo marginale.