di Roberto Fiore (foto: X)
La grave sconfitta della Le Pen in Francia è dovuta a tre ragioni: la forza dei media antifa che hanno ribaltato i pronostici incutendo terrore nei votanti, l’errore grave da parte del Rassemblement National di aver accettato l’aborto nella Costituzione francese (allontanando milioni di cattolici dal voto), l’aver sposato l’estremismo sionista nel momento in cui sta commettendo, di fronte al mondo, un vero genocidio.
Va ricordato inoltre che gli immigrati del terzo mondo, il cui numero è di quasi 15 milioni, sono oggi una forza elettorale imbattibile. Come era possibile quindi per RN vincere? E perché il popolo della Vandea o di Vichy o dei Jellet Jaune avrebbe dovuto votare il RN?
Una soluzione nel futuro viene dal rafforzamento del Sahel africano che ha da poco cacciato i francesi con il loro perverso sfruttamento e che potrebbe richiamare gli immigrati nella loro terra d’origine.
Si apre una fase grave in cui la Francia potrà essere salvata solo con l’emergere di una classe rivoluzionaria non disposta a compromettere né principii né idee.
era quasi scontato per 2 settimane i midia avevano presentato la destra Francese come un pericolo per tutta l Europa come un demone che si sarebbe inghiottyil mondo e poi giusto come dice il Camerata Roberto la Francia conta milioni di immigrati che naturalmente votano a sinistra ( e io dico fortunatamente perché non vorrei mai che uno di loro votasse a destra )
Tutto sommato mi dispiace il ribaltamento avvenuto in Francia ,ma allo stesso tempo ,considero la Le Pen ,ne più ne meno come la Meloni ,una venduta ai sionisti e ai poteri forti d’Oltreoceano ,pertanto …….la sua sconfitta non mi tocca minimamente ,anzi …..
concordo
Quello di cui invito a dispiacersi, inoltre, è il fatto che vengano così spesso usati concetti sovversivi e puramente di Sinistra in un ambito che invece dovrebbe appartenere esclusivamente alla Destra, quella vera, ossia quella della Tradizione.
“Classe rivoluzionaria”… ma a chi si rivolge, a un soviet?
E mischia la Vandea con la “classe rivoluzionaria”?
Alle volte viene da domandarsi se chi scrive certa roba abbia perso il senno o usi parole a vanvera tanto per fare scena, pur tuttavia va ricordato, e ribadito con forza, che la “rivoluzione” non appartiene affatto alla Destra, nè il “Popolo” con la maiuscola (semi deificato) nè altra fuffa simile.
Sarebbe il caso di smetterla di usare i termini del nemico : la “classe rivoluzionaria” è esattamente la feccia sovversiva e massonica che ha portato le cose al tragico stato attuale, un passo alla volta.
Parliamo semmai di classe tradizionalista, reazionaria, controrivoluzionaria, in difesa dei sacri Valori della Tradizione contro la degenerazione modernista, rivoluzionaria e massonica iniziata con l’infame 1789 (in realtà, ben prima).
Basta parlare di “rivoluzione” e di “popolo” con la maiuscola, alle volte pare di leggere roba scritta da marxisti.
Fiore ha usato correttamente l’espressione “classe rivoluzionaria”, in un contesto nel quale “rivoluzione” non significa sovvertimento violento di un ordine legittimo, ma azione intesa a spazzar via la situazione esistente, cioè il disordine sopravvenuto, e a ripristinare una condizione di normalità. Del resto “rivoluzione”, nella sua accezione originaria etimologica latina, viene da revolvere, termine che esprimeva un moto che riporta al punto di partenza, all’origine.
Una delle cause della sconfitta di Marine le Pen, è stata la fretta di accreditarsi come persona responsabile e affidabile per i potentati finanziari e atlantisti che dominano l’Occidente. In pratica, si è venduta prima ancora di aver fatto il pieno dei voti di quei francesi che volevano un cambiamento reale.
Sarà interessante vedere se il trotskista Mélenchon riuscirà a raffreddare i bollori bellicisti di Macron e impedire la partecipazione della Francia a operazioni di intervento militare in Ucraina.
Condivido l’analisi riportata nell’articolo , essenziale e precisa .
Vorrei , inoltre , riconoscere alla Le Pen alcuni meriti
anche se , sicuramente , non tutti erano nei suoi obiettivi :
1 ) Ha “costretto” Macron a sciogliere anticipatamente l’Assemblea Nazionale ;
2 ) Anche se non ha vinto le elezioni , ha aggravato la situazione politica francese ( forse a suo vantaggio ) , in cui , tra le altre cose , si potrebbe prospettare una crisi ben più profonda : l’ingovernabilità ed un nuovo scioglimento dell’Assemblea Nazionale entro l’estate del 2025 ;
3 ) In ogni caso , la cosiddetta coabitazione sarebbe divenuta un dato di fatto , sia nel caso in cui il Rassemblement National avesse raggiunto la maggioranza , sia in quello che , a sorpresa , è emerso dalle urne , anzi , in questo caso la situazione , sotto molti aspetti , è peggiore , poiché dovrebbero mettersi insieme i centristi di Macron ( o post macronisti come , ormai , li chiama qualcuno ) con le sinistre ( Nouveau Front Populaire o Union de la Gauche , come la chiama il Ministero degli Interni francese ) ;
4 ) Si è venuta a creare , nella cosiddetta V Repubblica , una situazione tripolare , in cui nessun schieramento ha raggiunto i 289 seggi , se vogliamo dirla altrimenti : una situazione all’italiana , ma senza gli Italiani ;
5 ) Un bel colpo per il femminismo d’oltralpe e per il femminista Macron , visto che la presenza delle “quote rosa” , in seno all’Assemblea , è diminuita di ben il 36% . La compagine femminile , infatti , è scesa da 224 unità, del 2017 , a 208 unità di quest’anno ;
6 ) Il neo regime semipresidenziale , voluto da De Gaulle nel 1958 , ove il capo dello Stato era inteso , quasi , come un monarca , è entrato in crisi . Macron , come è evidente dai fatti , conta molto meno rispetto al recente passato ;
7 ) Se a tutto ciò si sommano : i disastri francesi prodotti nel Sahel africano e , la conseguente perdita d’influenza in quell’area geografica da parte della Francia , con le relative ripercussioni economiche ; le rivolte dei gilet jaune ; quelle delle Banlieue parigine ; le proteste per le riforme pensionistiche volute da Macron , ed infine , come se ciò non bastasse , l’enorme debito pubblico ( la Francia , nella triste graduatoria , viene subito dopo l’Italia ) accumulato sin qui , e , che tutto questo messo insieme , ha , sicuramente , convinto più di qualche francese a virare a destra nelle urne , allora si comprenderà il “lavoretto” fatto dalla Le Pen .
Certamente, non tutte queste conseguenze erano tra gli obiettivi della donna più famosa di Francia , ma , verosimilmente , direttamente o indirettamente , ci ha messo del suo , per raggiungerle o per aggravarle o per sfruttarle a suo totale o parziale vantaggio . In fin dei conti , poi , 143 seggi nell’Assemblea Nazionale, non sono da buttar via e , la situazione politica del Rassemblement National non è così male . La stessa cosa , purtroppo , non si può dire della Francia e dei Francesi , che , probabilmente , sono solamente agli albori di una crisi ben più grave . Macron ed il nuovo governo , che verrà a formarsi , potranno ben poco , così , ad esempio , se trascureranno le Banlieue , getteranno nuovi semi per future rivolte , se invece faranno affluire nuove e più consistenti somme , aggraveranno ancora di più il debito pubblico , ed ancora , se non abbasseranno l’età pensionabile daranno adito a nuove proteste , se lo faranno appesantiranno , ulteriormente , il già pesante debito pubblico . La Le Pen e Bardella , standosene all’opposizione avranno un’ennesima occasione per ribadire e dimostrare ai Francesi che , il 7 di luglio, hanno scelto il peggio e non il meglio , per sé e per la Francia , ed avranno anche tempo per meditare sui propri errori . come quello di aver accettato l’aborto nella Costituzione francese , o quello di aver strizzato l’occhio ad Israele e alla sua scellerata politica in Medioriente , inoltre , potranno affilare le armi contro i soliti media , a loro congenitamente ostili .Magari avranno anche il tempo di ricordare qualche massima filosofica che li rammenti che non tutte le vittorie sono tali , come non tutte le sconfitte sono tali , come si potrebbe dire , diversamente , in questi casi : non tutti i mali vengono per nuocere .
Se per sdoganare i post-fascisti in Italia c’è voluto Berlusconi, per legittimarli in Francia, oltre a una totale abiura delle loro idee e prese di posizione passate, ci vorrà come minimo un endorsement da Oltreoceano (e scordiamoci un loro ripensamento su aborto e Israele).
L’aver trovato un compromesso con gli ambienti filo israeliani non gli è servito a nulla. Magari ha avuto pure uno spazio maggiore nei media nel corso delle ultime attività pre elettorali, ma durante le elezioni non è poi riuscita ad andare oltre. Sulla Russia però è rimasta contraria ad armare l’Ucraina, altrimenti avrebbe perso molto di più. Il vero sconfitto è Macron.