di Luigi Cortese

La recente assegnazione di un contratto di cybersecurity a Globintech da parte di Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) solleva preoccupazioni significative riguardo alla possibile ingerenza americana nella gestione dell’importante istituzione finanziaria italiana. Globintech, infatti, è una società co-fondata da due figure di spicco dell’intelligence: Robert Gorelick, ex capo del centro della CIA in Italia, e Alberto Manenti, ex direttore dell’Aise, i servizi segreti italiani.

All’inizio del 2023, Globintech si è aggiudicata un appalto da 840 mila euro per fornire servizi di intelligence per la cybersecurity a Cdp. Questa decisione ha destato non poche preoccupazioni, considerando che Cdp è una società controllata per l’82,77% dal Ministero dell’Economia italiano, con il restante posseduto da banche e fondazioni. Cdp ha un ruolo cruciale nel sostenere l’economia italiana attraverso acquisizioni strategiche e investimenti in innovazione tecnologica. La sicurezza delle sue operazioni e la riservatezza delle informazioni trattate sono quindi di vitale importanza.

La presenza di un ex capo della CIA come co-fondatore di Globintech alimenta i timori di potenziali interferenze straniere. La CIA, notoriamente, è un’agenzia che ha spesso operato al di fuori dei confini statunitensi per tutelare gli interessi americani. La preoccupazione è che informazioni sensibili e strategiche di Cdp possano essere esposte a influenze esterne, mettendo a rischio la sicurezza economica e nazionale dell’Italia.

Fabrizio Gatti, giornalista d’inchiesta, ha sottolineato su Today.it l’importanza per Cdp di raccogliere informazioni riservate e valutare la consistenza finanziaria delle aziende in cui intende investire. Tuttavia, la questione cruciale rimane: è prudente affidare queste delicate operazioni a una società con legami così stretti con l’intelligence americana?

Il fatto che Globintech sia co-fondata anche da Alberto Manenti, ex direttore dell’Aise, aggiunge un ulteriore livello di complessità. Mentre la sua presenza potrebbe garantire un controllo interno e nazionale, la coesistenza con un ex membro di un’agenzia straniera potente come la CIA pone interrogativi sulla vera indipendenza della società e sulla gestione delle informazioni critiche.

Il terzo socio di Globintech, Francesco Brancato, proprietario della società Recon, completa il quadro societario. Sebbene meno noto, la sua partecipazione non riduce le preoccupazioni riguardanti l’ingerenza e la sicurezza delle informazioni trattate.

In un’epoca in cui la cybersecurity è di fondamentale importanza, la trasparenza e la sicurezza delle operazioni di Cdp devono essere garantite senza ombre di interferenze straniere. La scelta di affidare tali servizi a una società come Globintech, con legami diretti con l’intelligence americana, merita una riflessione profonda e un’analisi critica per assicurare che l’indipendenza e la sicurezza nazionale italiana non siano compromesse.

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