di Luigi Cortese

Mosca ha accolto il Primo Ministro indiano Narendra Modi con un caloroso benvenuto che ha segnato un momento storico nelle relazioni tra India e Russia. In un incontro che ha visto la partecipazione dei più alti esponenti del governo russo, Modi è stato insignito del più alto riconoscimento civile e militare russo, l’Ordine di Sant’Andrea Apostolo, dal Presidente Vladimir Putin. L’atmosfera era carica di amicizia e rispetto, simbolizzata dall’abbraccio tra i due leader e dalle parole sussurrate da Putin all’orecchio di Modi.

L’Occidente, che sperava di consolidare l’India come alleato nella sua strategia contro la Cina e la Russia, ha dovuto fare i conti con una realtà ben diversa. Modi ha scelto il Cremlino per la sua prima visita all’estero del terzo mandato, una mossa che sottolinea la determinazione dell’India a mantenere una politica estera indipendente. La visita ha incluso tre ore di colloqui informali nella residenza di Novo-Ogaryovo, dove i due leader hanno discusso bevendo tè e assaporando dolci.

Le immagini di questa visita straordinaria sono state trasmesse mentre Kiev era sotto attacco, un contrasto che ha suscitato critiche, ma che non ha intaccato il clima di collaborazione tra i due paesi. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso delusione, ma l’India ha ribadito la sua posizione a favore di una risoluzione pacifica della crisi, come emerso nella dichiarazione congiunta rilasciata al termine del vertice.

Modi e Putin hanno anche firmato un accordo di cooperazione fino al 2030, che include la costruzione di piccole centrali nucleari da parte di Rosatom in India e l’ambizioso obiettivo di raggiungere i 100 miliardi di dollari di interscambio commerciale. Attualmente, l’interscambio si attesta a 65 miliardi di dollari, con un significativo aumento delle importazioni di petrolio russo da parte dell’India, grazie agli sconti offerti da Mosca per diversificare i suoi mercati.

La cooperazione tecnico-militare è un altro punto cardine dell’accordo, con Mosca che continua a essere il principale fornitore di armi per l’India, nonostante quest’ultima abbia intensificato la collaborazione nel settore della difesa con gli Stati Uniti. Questo equilibrio è fondamentale per l’India, impegnata a gestire una delicata disputa territoriale con la Cina lungo il confine conteso.

L’India sta dunque perseguendo una strategia volta a evitare un completo allineamento tra Pechino e Mosca, anche a costo di deludere l’Occidente. Modi ha già confermato la sua presenza al summit dei BRICS di ottobre a Kazan e ha invitato Putin a Nuova Delhi nel 2025, segnando l’inizio di un nuovo capitolo nella relazione tra i due giganti asiatici.

Questo incontro rappresenta non solo un trionfo diplomatico per Modi, ma anche un segnale forte e chiaro che l’India è pronta a giocare un ruolo chiave nello scacchiere internazionale, mantenendo al contempo la sua autonomia e rafforzando legami strategici cruciali.

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