di Gloria Callarelli (foto: infowars Image Credit: Anadolu / Contributor / Getty)

Il grave attentato di sabato a Donald Trump apre a tutta una serie di domande oggi senza risposta: come è stato possibile che un uomo armato potesse salire su un tetto, avere la visuale libera e sparare indisturbato? Dove erano i servizi segreti? Come mai i cecchini sui tetti non hanno sparato per primi? Cosa accadrà ora?

Ci sono testimoni oculari che hanno riferito alla BBC di aver visto questa persona salire sul tetto, a circa quattrocento metri dal palco di Trump, e hanno avvisato la polizia. L’uomo è rimasto lì circa tre-quattro minuti. Come mai non si è riusciti a procedere per tempo?

Il giornalista James O’Keefe ha detto di aver parlato con un membro dei Servizi Segreti, che ha ribadito (naturalmente) come le squadre dovrebbero “coprire TUTTI i punti di osservazione, i tetti in particolare”. L’ex agente dei servizi segreti Dan Bongino, invece, ha affermato che il direttore dei servizi segreti statunitensi Kim Cheatle ha “ripetutamente rifiutato le richieste di una maggiore protezione attorno al presidente Trump pur sapendo del disastroso livello di controlli. Dovrebbe dimettersi”.

Trump è stato certamente ferito all’orecchio ma in un video si vede alzare il pugno alla folla incitandola “Combattete! Combattete! Combattete!”. I servizi segreti lo hanno quindi preso e portato via di corsa dal palco.

Queste le dichiarazioni di Trump sui social: “Voglio ringraziare i Servizi Segreti degli Stati Uniti e tutte le Forze dell’Ordine per la loro rapida risposta alla sparatoria appena avvenuta a Butler, Pennsylvania. Soprattutto, voglio porgere le mie condoglianze alla famiglia della persona uccisa al raduno e anche alla famiglia di un’altra persona gravemente ferita. È incredibile che un simile atto possa verificarsi nel nostro Paese. Al momento non si sa nulla dello sparatore, che ora è morto. Sono stato colpito da un proiettile che mi ha trafitto la parte superiore dell’orecchio destro. Ho capito subito che qualcosa non andava, ho sentito un sibilo, degli spari e ho sentito immediatamente il proiettile squarciare la pelle. C’è stata molta emorragia, quindi ho capito cosa stava succedendo. DIO BENEDICA L’AMERICA!”

Curiosità. Di recente Joe Biden aveva lanciato un messaggio che oggi suona sinistramente profetico: “È ora di mettere Trump nel mirino”.

E’ evidente comunque che il Deep State sia giunto al punto di non ritorno, arrivando oramai a cercare di eliminare fisicamente chiunque cerchi di opporsi o di mettere la parola fine ai piani globalisti. Trump è sostanzialmente un miracolato, che nell’attimo esatto in cui potrebbe essere colpito a morte sposta leggermente il capo. Lui come Orban, come altri evidentemente, hanno da assolvere un importante ruolo nel futuro che non è ancora compiuto: questo attentato fallito può essere traslato come il fallimento del NWO nei loro piani di guerra.

Se Dio vuole, e lo ha dimostrato in queste ore, il processo di pace non si fermerà tanto presto. Alla faccia dei globalisti.

Share via
Copy link
Powered by Social Snap