di Gloria Callarelli (foto: X)

Dal tentato omicidio di Donald Trump alla missione Orban: Roberto Fiore, in questa intervista esclusiva, analizza l’attuale situazione europea e internazionale alla luce degli ultimi eventi accaduti.

Roberto Fiore: l’attentato a Trump, miracolato, che significato ha? 

Il tentato omicidio di Trump va analizzato senza eccedere in complicazioni, ma piuttosto con semplicità: far fuori colui che sembra ormai essere il futuro presidente degli USA, potrebbe avere diversi motivi, ma ne ha uno solo principale e sovrastante: la guerra in Ucraina. Vale a dire: i poteri forti, che stanno in questo momento gestendo con scelleratezza la guerra in Ucraina, sono quelli che più hanno interesse a bloccare il presidente americano. Il fatto che oramai tutti dicano che questa guerra continuerà fino a quando Donald Trump non si insedierà a Capitol Hill, fa capire che questa guerra deve essere bloccata subito, altrimenti la scia di morti o attentati (non dimentichiamo Fico ) potrebbe divenire lunghissima. Ricordo anche che Orban, prima di mettersi in viaggio per prima vedere Zelensky, poi vedere Putin, poi vedere Xi-Jinping e lo stesso Trump (non Biden), non comunica i suoi piani di volo a nessuno e fa un’azione altamente spregiudicata dando un’impressione di totale sfiducia nei confronti dei poteri politici e servizi segreti europei che teoricamente lo dovrebbero sostenere.

Questo è l’ennesimo attentato del Deep State di questi mesi: perché? Cosa non deve accadere?

In realtà l’Europa è rimasto l’ultimo ridotto del Deep State. Ovvero: gli Stati Uniti sono lacerati internamente, l’Africa è sfuggita di mano alle oligarchie francesi, l’Asia, soprattutto attraverso l’India e la Cina è indirizzata verso un mondo multipolare. Rimane l’Europa : il continente è in mano all’intellighenzia generata dalla Frankfurt School, a coloro che hanno sostituito il Dio, Patria e Famiglia in una sorta di “cupio dissolvi” che vuole distruggere la Fede, la forza politica, economica e demografica del nostro continente e insiste con la guerra in Russia per impedire che vi sia quell’accordo sempre temuto dalle oligarchie sioniste ed anglo-americane fra Europa (in particolare Germania), con la Russia. Ha particolare valore negativo il ruolo bieco e sordo della Meloni nello spingere l’acceleratore verso la guerra e nella pretesa di contrastare la presenza Russa nel Mediterraneo in un’ ottica filo inglese Ricordiamo a questo proposito che l’operazione della Meloni, che avrebbe visto la premier co-governare l’Europa assieme alla Von der Leyen, è ormai sul punto di naufragare.

L’importanza di Orban e del suo viaggio nel processo di costruzione di pace.

Il viaggio di Orban è stato un atto coraggioso, intelligente e lucido ed ha come obiettivo spostare l’Europa su posizioni antitetiche alla guerra e sostanzialmente vicine alla Russia, il che non significa contrarie all’Ucraina. Quest’azione ha in poche ore spaccato a metà la “destra nazionale europea”.Orban ha portato con sé nel gruppo “Patrioti d’Europa” tutti l’ FPO, il RN è la Lega che di fatto rifiutano la corsa verso l’autodistruzione portata avanti dalla Meloni e dalla ECR. Si sgancia da questa nuova alleanza il Pis polacco che continua a subire la trappola storica che vede la Polonia eternamente ostile alla Russia.

Cosa significa politicamente in Europa lo spostamento di Vox e la creazione del gruppo patrioti per l’Europa?

Interessante il discorso di Vox: nelle ultime ore in Spagna ha invitato i suoi consiglieri a dissolvere tutte le maggioranze che lo vedevano insieme al Partito Popolare governare diverse regioni. Tutto sulla base di un nobile pretesto, la contrarietà all’accettazione di minori immigrati che stanno entrando, (come avviene anche in Italia) con grande gioia delle criminalità locali e straniere nel territorio spagnolo. Vox si è ribellata e ha lanciato una sfida alla sinistra e al centrodestra spagnolo, appunto al PPE, che rispetto alla questione russa sono concordi sull’idea dell’armare l’Ucraina per bloccare la Russia. Vox in questo momento riprende tratti più radicali, meno a favore di Bruxelles e di Washington, più attento invece a Putin.

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