di Luigi Cortese

In un clamoroso colpo di scena, Joe Biden ha annunciato il suo ritiro dalla corsa per un secondo mandato presidenziale, lasciando il campo aperto alla sua vice, Kamala Harris. La decisione, presa sotto la pressione crescente all’interno del suo partito e mentre si trovava in isolamento per la convalescenza dal Covid, segna un momento cruciale e inquietante per il Partito Democratico, che ora vede la possibilità di una schiacciante vittoria di Donald Trump sempre più concreta.

Il crollo di un presidente sotto assedio
L’81enne Biden, in un messaggio pubblicato su X, ha dichiarato: “È stato il più grande onore della mia vita servire come vostro presidente. E mentre è stata mia intenzione chiedere la rielezione, credo che sia nel migliore interesse del mio partito e del Paese di ritirarmi e concentrarmi esclusivamente su adempiere ai miei doveri di Presidente per la durata del mio mandato”. Parole che hanno suscitato un misto di sorpresa e sconforto tra i democratici, molti dei quali lo avevano già esortato a farsi da parte.

Kamala Harris: una candidatura controversa
L’annuncio del pieno appoggio a Kamala Harris, contenuto in un secondo messaggio, ha immediatamente scatenato dibattiti e polemiche all’interno del partito. “La mia prima vera decisione come candidato del partito nel 2020 era stata di scegliere Kamala Harris come mia vice presidente. Ed è stata la migliore decisione che ho preso. Oggi voglio offrire il mio pieno appoggio e sostegno a Kamala a essere la candidata del nostro partito quest’anno. Democratici è ora di unirci e battere Trump,” ha scritto Biden, lanciando un appello all’unità. Tuttavia, molti democratici nutrono dubbi sulla capacità di Harris di competere efficacemente contro un avversario agguerrito come Trump.

Trump esulta: “Harris sarà ancora più facile da battere”
Donald Trump non ha perso tempo per sfruttare la situazione a suo vantaggio. Dopo la disastrosa performance di Biden nel dibattito televisivo del 27 giugno, Trump ha commentato la decisione del presidente con un caustico “Crooked Joe Biden non era adatto a correre per la presidenza e certamente non è adatto a servire,” aggiungendo con soddisfazione, “Harris sarà ancora più facile da battere.” Un sentimento che sembra risuonare anche tra molti elettori repubblicani, galvanizzati dall’idea di un confronto diretto tra Trump e Harris.

Un partito diviso e in crisi
La decisione di Biden arriva in un momento di profonda divisione all’interno del Partito Democratico. Un sondaggio di ABC News-Ipsos ha rilevato che il 60% dei democratici voleva che Biden passasse il testimone. Manifestazioni di protesta e appelli pubblici da parte di esponenti di spicco del partito, tra cui Nancy Pelosi e Barack Obama, hanno esercitato ulteriore pressione sul presidente. “Joe Biden è stato il miglior presidente della mia vita, ma non è il migliore portabandiera per il 2024,” ha dichiarato l’attivista progressista Aaron Regunberg durante una manifestazione davanti alla Casa Bianca.

Una campagna elettorale in stallo
La decisione di Biden ha anche avuto ripercussioni significative sul fronte finanziario della campagna elettorale. Con una raccolta fondi in calo e la fuga di molti donatori, il presidente si è trovato in difficoltà a competere con i numeri impressionanti di Trump. Alla fine di giugno, la campagna di Biden aveva raccolto 64 milioni di dollari, contro i 128 milioni di Trump, evidenziando un divario preoccupante.

La reazione dei Repubblicani
Mentre i repubblicani si preparano a capitalizzare sulla debolezza percepita dei democratici, il presidente della Camera, Mike Johnson, ha dichiarato che potrebbero esserci contestazioni legali in vari Stati per il ritiro di Biden, una mossa che molti considerano problematica dato che la sua candidatura era stata votata da 14 milioni di persone nelle primarie. “I Democratici hanno problemi, ogni stato ha il suo sistema elettorale. È nella nostra Costituzione,” ha detto Johnson in un’intervista alla Cnn, sollecitando addirittura le dimissioni di Biden.

Il futuro incerto del Partito Democratico
Con Biden fuori dai giochi e Harris al timone, il Partito Democratico si trova a dover affrontare una delle elezioni più imprevedibili e potenzialmente devastanti della sua storia. Mentre Trump si rafforza nei sondaggi e consolida il suo sostegno tra gli elettori, i democratici devono ora fare i conti con una leadership incerta e un elettorato disilluso. La strada verso novembre è lunga e tortuosa, e la profezia di una vittoria schiacciante di Trump sembra diventare ogni giorno più plausibile

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