di Oliver Budai
Ex pugile e portuale triestino, due volte campione italiano dei pesi massimi e, dal 2017, esponente di Forza Nuova. Ha fatto parlare di sé, oltre che per la boxe, per le sue dichiarazioni “politicamente scorrette” su tematiche come l’LGBT, l’immigrazione e il Green Pass, di cui è stato forte oppositore soprattutto durante gli scioperi dei portuali di Trieste. Abbiamo deciso di intervistare Fabio Tuiach dopo la contestatissima gara Angela Carini-Imane Khelif.
Benvenuto Fabio. In quanto pugile cosa ne pensi di quanto successo alle olimpiadi ad’Angela Carini, battuta in meno di un minuto da un atleta uomo?
Il match della nostra azzurra Angela Carini è finito nel peggiore dei modi per lei, con una differenza di potenza notevole tra i contendenti e questo fa riflettere; forse le femministe ora saranno felici che in nome della parità dei sessi gli uomini possono picchiare le donne. L’arbitro ha fermato la nostra azzurra in tempo perché se confermati i livelli di testosterone si rischiava di andare incontro a quello che si definirebbe oggi un femminicidio voluto proprio dai democratici che vogliono eliminare le differenze tra i sessi.
Questo incontro ha fatto esplodere un dibattito pubblico sugli atleti transgender nello sport. Secondo te qualcuno che è nato uomo ma che si sente donna può affrontare delle donne fin dalla nascita in competizioni agonistiche? È davvero una sfida impari come dicono in tanti?
Dio li creò maschio e femmina c’è scritto nella Genesi, il primo libro della Bibbia e questo basterebbe a chiarire il caos attuale perché siamo diversi. Ho passato una quindicina d’anni nella boxe professionistica vincendo tre titoli nazionali e mi sembra veramente assurdo che ora bisogna controllare se una donna che gareggia con un altra donna lo sia veramente ma immagino negli esami del sangue un certo livello di testosterone lo può avere solo un uomo, nonostante il doping ormai sappiamo che ti trasformi. Scusate ma credo ci sia troppa differenza a parità di tecnica e allenamento tra un uomo e una donna, un po’ come nel calcio direi. In queste olimpiadi, però, abbiamo visto come agisce il male.
Nessun intervento chirurgico e nessun trattamento ormonale possono far cambiare sesso a chicchessia. Il genoma di un individuo non si può cambiare, non si può trasformare un cromosoma X in un cromosoma Y e viceversa. Se uno nasce maschio, rimane maschio per tutta la vita, se ne faccia una ragione (ed eviti di gareggiare con le donne).
Altra cosa che viene taciuta sono gli abusi dei soldati israeliani omosessuali ai bambini o adulti palestinesi. E’ politicamente incorretto parlarne, perché la vittima, questa volta, non è una donna uccisa da un maniaco, per colpa del patriarcato, ma vi sono invece omosessuali, che violentano e abusano .
Comunque per me ha vinto la pugile italiana, anche se avrebbe dovuto ritirarsi prima dall’incontro.