di Gloria Callarelli

L’omicidio di tre bambine di 6, 7 e 9 anni ad opera di Axel Rudakubana ha scatenato la rabbia del popolo nel Nord-Est dell’Inghilterra. Nick Griffin, già europarlamentare, ha così commentato quanto sta avvenendo: “Da un lato è opera dei provocatori sostenuti dai sionisti. Più in profondità, è il risultato dell’élite politica che ignora i 17,4 milioni di persone che hanno votato per una vera Brexit. Più in profondità, è un grido di rabbia incoerente della classe operaia bianca inglese e gallese contro l’essere stati ignorati, essere stati trattati come cittadini di seconda classe nel loro stesso paese. Inoltre, la mania LGBTQ della polizia ha distrutto ogni rispetto per loro, mentre un palese pregiudizio a favore delle minoranze ha screditato il sistema legale e i media”.

Nell’analisi di Griffin comprendiamo come le politiche globaliste, portate avanti sempre a favore delle cosiddette minoranze, hanno scatenato la rabbia di chi, evidentemente, non gode degli stessi trattamenti e le cui necessità, ben lontane dalle politiche di questa Europa, Brexit docet, sono tuttora ignorate. Infine, con le politiche dell’inclusione e dell’LGBT, spiega Griffin, la credibilità e l’autorevolezza nel mondo globalista, sempre più avaloriale, si vanno perdendo, così come la fiducia nelle istituzioni pregne di razzismo al contrario. Così gli scontri di bande anche di islamici, lasciati “impuniti” rispetto ai manifestanti insorti. Tutto questo negli anni non ha fatto altro che minare un Paese, in queste ore, visto il terribile episodio, esploso pericolosamente nel suo profondo.

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