di Gloria Callarelli

L’OMS invita a fare presto e a potenziare le ricerche in vista della prossima cosiddetta pandemia. L’invito a margine del Global Pandemic Preparedness Summit 2024 tenutosi a Rio de Janeiro, in Brasile: l’idea è quella di individuare “strumenti e contromisure ampiamente applicabili che possano essere rapidamente adattati alle minacce emergenti“. Nella strategia della tensione sanitaria, l’invito è chiaro: la pandemia è sostanzialmente prossima e bisogna attivarsi per questo motivo. Non si sa bene con quale fine: scoprire come reagisce l’essere umano a determinati patogeni? L’idea è la creazione di nuovi vaccini? Quale il fine? Future misure di controllo?

L’OMS parla di “lanciare una ricerca per comprendere come il più alto numero di patogeni infettino gli esseri umani”. Inoltre parla di un “approccio che mira a creare conoscenze, strumenti e contromisure ampiamente applicabili che possano essere rapidamente adattati alle minacce emergenti. Questa strategia mira anche ad accelerare la sorveglianza e la ricerca sull’uomo e la sua reazione a livello di sitema immunitario. Per Big Pharma (e la dittatura sanitaria) decisamente interessante. Nel documento finale si legge: “Gli enti regolatori hanno indicato che i dati di fase 1 o di fase 2 per un prototipo di vaccino potrebbero supportare l’ingresso diretto nella fase 3 con un vaccino pandemico, questo potrebbe essere un argomento per ottenere i dati di fase 1 o di fase 2 prima della prossima pandemia”. In altre parole avere già il vaccino in tasca per la prossima volta.

A tutti gli attori in causa è stato chiesto di essere “presenti”: “…l’OMS sta coinvolgendo istituti di ricerca in tutto il mondo per istituire un Collaborative Open Research Consortium (CORC) per ciascuna famiglia di patogeni, con un  Centro Collaborativo dell’OMS  che funge da polo di ricerca per ciascuna famiglia. Questi CORC in tutto il mondo coinvolgeranno ricercatori, sviluppatori, finanziatori, enti regolatori, esperti di sperimentazione e altri soggetti, con l’obiettivo di promuovere una maggiore collaborazione nella ricerca e una partecipazione equa, in particolare nei luoghi in cui è noto o altamente probabile che i patogeni circolino”.

Una pandemia che pare imminente e che chiamano X, perchè ancora ovviamente da definire, ma è solo questione di tempo. La domanda è sempre la stessa: come fanno a saperlo?

 

 

Share via
Copy link
Powered by Social Snap