di Gloria Callarelli (Foto: Gabriele Manfrè)
Signore e signori, eccovi servita la vera transizione ecologica voluta da UE e governi fatta di multinazionali, coercizione, bruttura e, dulcis in fundo, una bella dose di veleno. Pensavate che green fosse sinonimo di alberi, farfalle e natura? Vi sbagliavate di grosso. “Green”, così come lo intende l’èlite globalista, è in realtà fotovoltaico, pale eoliche, ztl, macchine elettriche ad ogni costo, limitazione alle libertà per chi non si adegua e sostanze tossiche.
La tirannide green è, infatti, menzogna. E, abbiamo scoperto, oltre che danneggiare l’ambiente può seriamente danneggiare la salute dell’uomo. Tanto il fotovoltaico, quanto le pale eoliche, infatti, sono potenzialmente molto nocive. I materiali compositi utilizzati per realizzare il rotore delle pale eoliche, ad esempio, sono fibre di vetro (“GRP”), legno di balsa, elementi in acciaio e, nel caso di pale molto grandi, fibre di carbonio (“CFRP”) legate con resine epossidiche. Queste fibre sono potenzialmente cancerogene quanto l’amianto e possono entrare nel nostro corpo attraverso la pelle e i polmoni. Le fibre in vetro già in passato finirono sotto la lente d’ingrandimento dell’AIRC quali sostanze potenzialmente cancerogene. Per quanto riguarda le fibre in carbonio sono ancora in corso gli studi sui potenziali effetti nella salute umana: nonostante questo tuttora vengono utilizzate praticamente per costruire ogni cosa, mentre la nocività delle sostanze come il bisfenolo A, invece, contenuto nelle resine epossidiche, è risaputa. Esiste correlazione tra questa sostanza e lo sviluppo di numerose patologie (anche cancro) a carico degli apparati riproduttori, della prostata e della mammella, dell’apparato endrocrino. Abbiamo evidenze anche di casi di neurotossicità. La maggior parte della contaminazione avviene attraverso la dieta (cibi) ma è stato dimostrato che avviene anche attraverso l’aria e l’assorbimento cutaneo. Altrettanto grave la connessione tra l’esposizione al bisfenolo A e fenomeni di infertilità oltre che di future malattie per il feto. Di più: in caso di rottura o incendi delle pale, poi, diventa inevitabile la maggiore diffusione nell’aria dei fumi e delle particelle nocive, con quantità tossiche ovviamente moltiplicate rispetto alla comune abrasione. Questo solo per quanto riguarda le pale eoliche.
Per quanto riguarda il fotovoltaico, poi, la situazione non migliora. Uno dei componenti, infatti, utilizzati per la costruzione delle celle è l’Arseniuro di Gallio che viene comunemente classificato come altamente tossico. In particolare andrebbe ad agire sul sistema immunitario: ha dimostrato, ad esempio, di sopprimere la produzione di anticorpi e altre funzioni immunologiche. L’arsenico all’interno è potenzialmente cancerogeno. C’è una lunga narrativa sanitaria sul fenomeno consultabile nei siti medici.
Questo per quanto riguarda la salute. Per quanto riguarda, invece, lo smaltimento di questi mostri che stanno invadendo le nostre coste e i nostri campi, da Nord a Sud, dal Friuli Venezia Giulia alla Sardegna, molto ci sarebbe da dire. Lo smaltimento delle pale, ad esempio, proprio per la loro composizione, diventa possibile solo in discariche apposite. Sei i siti individuati fino al 2023: Danimarca, Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Turchia. Non immaginiamo i costi. Anche in questo caso esistono studi che confermano la tossicità derivante dal percolato, liquido di deterioramento del rifiuto che finisce nel terreno (falde acquifere comprese). Hai voglia a parlare di verde. Se a tutto questo aggiungiamo, pe rdirne una in più, l’inquinamento delle batterie delle macchine elettriche, che per altro prendono fuoco con una facilità incredibile, di che parliamo? E questa è la “straordinaria” transizione verde a cui i governi (compreso il nostro) ci stanno portando? Per carità, meglio la sana flatulenza delle vacche caro Bill Gates. Sorriso sdrammatizzante a parte, cominciamo a pensare di portare tutti i responsabili alla sbarra, prima che sia troppo tardi.
L’energia nucleare è la chiave della sovranità energetica ed economica. L’energia nucleare è sempre la più sicura ed è quella che dà maggiori benefici in termini di sviluppo. Una sovranità energetica vede il vantaggio per tutti i cittadini, mentre il fotovoltaico o simili avvantaggiano i più abbienti. Con i bonus che hanno fatto i precedenti governi,con la scusa di adeguarsi alle politiche dell’Unione Europea, hanno regalato soldi a proprietari di ville, anche con più di una casa, per costruirsi gli impianti fotovoltaici, e lo hanno fatto con i soldi dei dipendenti, che pagano le tasse. L’evasore si è trovato l’impianto ad energia rinnovabile regalato, mentre, con la crisi energetica, i meno abbienti si sono visti aumentare i prezzi del consumo energetico in maniera vistosa ed oltre il limite del vivibile. Le politiche dei verdi avvantaggiano i proprietari di ville ed evasori. Addirittura, nella zona di Roma, c’è chi ha avuto la faccia di chiedere, se poteva ricevere il bonus governativo, pur avendo ville non registrate al comune,quindi totalmente abusive. Urge per l’Italia la sovranità energetica attraverso l’energia nucleare e la nazionalizzazione, senza che se ne approfittinoni sokiti di Confindustria e delle mazzette affaristiche. L’energia appartiene ai cittadini, alla nazione, per il bene di tutti. Nazionalsocialismo unica via per giustizia e sviluppo!
Se l’Italia non ha l’energia nucleare è perché i cittadini italiani, interpellati con referendum nel 1987 e nel 2011, non l’hanno voluta. Credo che abbiano sbagliato, ma tant’è.
chi insiste con l’energia nucleare o è infante o ha scarsa memoria. Chissà perché non si parla più di idrogeno e ancora meno di efficienza energetica passiva e cappotti termici bio/traspiranti, questa sarà la vera innovazione.
Nikola Tesla , grande scienziato , aveva fatto molti studi riguardo all’ elettricità …Noi umani potremmo avere l’elettricità gratuita e non inquinante ! Bisognerebbe ridare vita alle sue invenzioni e divulgarle con coraggio …il nucleare comporta rischi altissimi , come sappiamo …
Come mai non pubblicate i commenti? Non siete convinti di quello che avete scritto nell’ articolo?
Mi piacerebbe fare un confronto live con l’autrice di questo articolo, tanto per vedere se ha le competenze per sostenere quello che ha scritto.
Nikola Tesla , grande scienziato , aveva fatto molti studi riguardo all’ elettricità …Noi umani potremmo avere l’elettricità gratuita e non inquinante ! Bisognerebbe ridare vita alle sue invenzioni e divulgarle con coraggio …il nucleare comporta rischi altissimi , come sappiamo …
L’arseniuro di gallio viene utilizzato solamente nei pannelli destinati fuori dall’atmosfera – satelliti, navicelle spaziali e via dicendo -; basta leggere le schede tecniche di qualunque pannello fotovoltaico per verificarlo.
Quanto al rischio di incendio delle batterie dei mezzi elettrici, ancora una volta sarebbe sufficiente leggere i test effettuati da Enti certificati per rendersi conto che si tratta di un’informazione assolutamente non corretta e tendenziosa. Una – triste – testimonianza pratica l’ha data il mezzo elettrico caduto qualche tempo fa dal cavalcavia di Mestre; basta guardare le immagini e leggere le perizie per rendersi conto che a bruciare – contrariamente a quanto affermato da media di parte – erano i rivestimenti dell’autobus e non le batterie, ritrovate intatte. Sempre a proposito di batterie, ricordo che il litio viene completamente recuperato e rigenerato, contrariamente a quanto affermato nell’articolo.
Non entro nel merito di quanto detto a proposito delle pale eoliche, non essendo il mio settore; che però in un rotore venda impiegata della fibra di vetro nelle parti mobili – come l’articolo tende a far sospettare – così da generare polveri, mi sembra davvero cosa inverosimile, ma lascio i commenti a chi ne sa più di me.
L’arseniuro di gallio viene utilizzato solo per i pannelli fotovoltaici destinati fuori dall’atmosfera; satelliti artificiali, sonde spaziali e simili. Basta vedere qualunque scheda tecnica di qualunque pannello per sincerarsene.
Le batterie non hanno i problemi di infiammabilità indicati; basta leggere le direttive di sicurezza per il trasporto di batterie al litio e confrontarle con quelle per il trasporto – ad esempio – della benzina. Un – triste – esempio pratico l’ha dato l’autobus elettrico precipitato qualche anno fa da un cavalcavia a Mestre; dalle immagini e dalle relazioni tecniche si evince facilmente che è bruciato tutto, tranne le batterie. Altra indicazione; in caso di incidente di un’auto elettrica la priorità non è cospargere le batterie di ritardante di fiamma, ma mettere a massa il veicolo.
Sul resto, non essendo il mio campo, non mi esprimo nei dettagli. Faccio notare che l’uso della vetroresina per elementi sottoposti ad attrito – tipicamente alberi motore e cuscinetti – è piuttosto assurdo; con queste forze in campo durerebbero pochi minuti. Diverso discorso per il carbonio, che invece viene utilizzato per la sua resistenza. Per altro, date le forze in campo e le dimensioni nel settore delle energie rinnovabili per le parti sottoposte ad attrito normalmente si utilizzano metalli e leghe metalliche. Carbonio e fibra di vetro vengono utilizzati per parti strutturali e di copertura, opportunamente verniciati e protetti per evitarne il degrado – e quindi la manutenzione -; se l’accusa di creare polveri è estesa a queste parti, non si capisce come mai i problemi evidenziati non siano statisticamente elevati nei bagnini di Rimini che spostano tutti i giorni i pedalo’, nei velisti, nei gestori delle attrazioni dei lunapark – tutti realizzati con abbondante fibra di vetro -, nei piloti di caccia, nei proprietari di auto sportive, nei piloti delle varie categorie automobilistiche, nei lavoratori che utilizzano dispositivi di protezione individuale, tra i ciclisti professionisti ed amatoriali – che si trovano a costante contatto con il carbonio -.
chi insiste con l’energia nucleare o è infante o ha scarsa memoria. Chissà perché non si parla più di idrogeno e ancora meno di efficienza energetica passiva e cappotti termici bio/traspiranti, questa sarà la vera innovazione.
in questo articolo ci sono molte inesattezze. In Italia ci sono tante persone competenti e preparate in materia. peccato che non ci sia una collaborazione con i giornalisti. Si farebbero articoli più completi e con anche le Soluzioni.
Ancora con il vostro nucleare? Ancora non avete trovato il vostro sito unico in cui mettere i rifiuti pericolosi delle vostre vecchie centrali atomiche, e ne volete fare di nuove? Forse non lo sapete, ma la Germania che mi sembra ne avesse 24, un paio di anni fa ha spento la sua ultima centrale dicendo che è una tecnologia troppo pericolosa. La Svizzera nel frattempo ha chiusa la più vecchia, ed entro il 2032 avrà chiuse le altre 4. Non ne costruirà di nuove. Il materiale radioattivo verrà sotterrato a circa 1000 metri sotto terra, e verranno messi dei segnali, nella speranza che anche dopo millenni, l’umanità di allora capisca il pericolo. A proposito, dove volete mettere le vostre centrali? Vicino casa vostra?