di Oliver Budai
L’annuale convention nazionale del partito democratico, conclusa qualche giorno fa, ci ha lasciato due cose principalmente: prima di tutto il punto a cui può arrivare la convention di una certa fazione politica. Pensiamo al camper “per la salute riproduttiva”, o perlomeno così lo chiama l’associazione abortista più importante d’America, Planned Parenthood, che ha dichiarato la sua presenza in un parcheggio non distante dall’evento per festeggiare la candidatura alla presidenza degli Stati Uniti dell’abortista Kamala Harris. Il camper infatti era dedito alla pratica dell’aborto e della vasectomia gratuita, bastava prenotarsi, ufficialmente sono stati uccisi almeno 25 bambini. Il sacerdote ortodosso Moses McPherson, su X, ha interpretato questa cosa come: “Un sacrificio di bambini offerto a satana perché gli garantisca la vittoria alle elezioni politiche”. Oltre a questo si sono viste, all’interno dell’edificio, delle postazioni per la preghiera islamica “gender neutral”, un tentativo assurdo di conciliare teoria gender e religione islamica, due “fedi” agli antipodi. Simbolo della società multiculturale che non può sussistere senza creare contraddizioni.
La seconda considerazione è invece più strettamente politica. Nell’ultimo giorno Kamala Harris, già vicepresidente, ha ufficialmente accettato la candidatura per la corsa alla Casa Bianca, dopo che Biden è stato costretto al ritiro perché evidentemente troppo indietro nei sondaggi. Nel suo primo discorso da candidata ha dichiarato che: “Quando sarò presidente degli Stati Uniti, resteremo più che mai accanto all’Ucraina e insieme alla Nato e ai nostri partner europei”.
Tradotto vorrebbe dire che si continuerebbe la straziante guerra contro la Russia che l’Ucraina non può vincere, coinvolgendo tra l’altra anche l’Italia, magari da Trieste, città che è stata luogo nei giorni scorsi di una riunione tra membri della NATO, dell’Atlantic Council, del think tank ungherese Danube legato a Viktor Orbán, membri dell’entourage di Donald Trump, delle Forze armate e della Polizia italiane e rappresentanti del governo cittadino e della Massoneria locale. Questo perché il porto è stato individuato come strategico per rifornire di armi il fronte NATO collegandosi ai porti di Danzica (Polonia) e Constanta (Romania), città che si troverebbero letteralmente sul confine nell’eventualità che la Russia conquisti l’intera ucraina. Ciò significa che probabilmente neanche dopo la sconfitta effettiva dell’Ucraina avranno l’intenzione di trovare un’intesa per la pace. Il porto sta già per essere militarizzato con la scusa della via del cotone, nuova alternativa americana che taglia Trieste della via della seta per competere con la Cina.
Il discorso è continuato poi sul tema del Medio Oriente: “Io e Biden stiamo lavorando per mettere fine alla guerra in modo che Israele sia sicuro, le sofferenze a Gaza finiscano e i palestinesi possano realizzare l’aspirazione per la loro autodeterminazione”. Dichiara quindi di sostenere una via per la pace e i diritti del popolo Palestinese; un’apparente cambio di rotta rispetto al totale sostegno al sionismo di Biden. Di fatto però sembra essere solo la classica frase per apparire moderata in modo da prendere più voti. Nei fatti la Harris ha sempre sostenuto il sionismo, ha costantemente cooperato con l’American Israel Public Affairs Committee (AIPAC), una lobby statunitense che si occupa di assicurare il continuo sostegno del congresso e del governo a Israele, soprattutto in termini militari e politici. Vanno ricordati anche il suo sostegno all’ampliamento degli aiuti militari a Israele e la pubblica approvazione a lei data dalla “Jewish Democratic Coalition of America”, altra lobby americana, che la annovera tra i candidati alle elezioni del 2024 che condividono i loro valori “ebraici e democratici”.
Ha poi minacciato l’Iran: “Non esiterò mai a intraprendere qualsiasi azione necessaria per difendere il nostro esercito e i nostri interessi dall’Iran e dai terroristi finanziati dall’Iran”. Questo paese era già stato preso di mira di recente, prima accusato di voler attentare alla vita di Trump, poi che stesse pianificando un attentato agli atleti israeliani alle olimpiadi, e ora questo. È chiaro che che si sta cercando di creare un clima di tensione e paura nei confronti dell’Iran, come fatto per anni nei confronti della Russia, per rendere giustificabile agli occhi delle persone una guerra o similari nei suoi confronti, perché la più grande forza in Medio Oriente e capace di sconfiggere Israele.
Ha parlato anche di voler rendere gli Stati Uniti leader nell’intelligenza artificiale e di voler mantenere la guida a livello globale che gli USA hanno avuto per anni.
Prepariamoci quindi, nel caso di una vittoria democratica, anche se improbabile visti i sondaggi, al peggior lato dell’ America liberal-progressista tra guerre, aborti e transumanesimo.
È un altro mostro bugiardo della setta ebraica. Quando quelli del PD USA affermano che devono aiutare anche le classi meno ricche,si riferiscono letteralmente alla “classe media”, proprio come ha fatto questo personaggio neoliberal. La classe media in USA è fatta da coloro che hanno un guadagno annuale minimo da 70.000 dollari in su. È un’ altra marionetta messa dalla lobby israeliana.