di Gloria Callarelli

Doccia fredda per i Pro-life che pochi giorni fa hanno sentito Donald Trump, già paladino per la vita, prima sostenere la fecondazione in vitro, che è una pratica di stampo transumanista, in cui alta è l’incidenza di aborti per la difficoltà di riuscita della tecnica (e in cui, addirittura, si passa alla conservazione in azoto liquido di embrioni “in eccesso”, estrapolandoli dal contesto spazio/temporale della loro famiglia per “rinascere” chissà quando), e poi pronunciare questa frase relativamente all’aborto: “Serve più tempo di sei settimane. Non sono d’accordo con questo fin dalle prime primarie. Quando ne ho sentito parlare, non sono d’accordo”, ha detto Trump a Fox News . “Allo stesso tempo, i democratici sono radicali perché i nove mesi sono semplicemente una situazione ridicola”.

Immediata la reazione mondiale a queste parole: i pro life hanno fatto sapere da subito che non avrebbero votato Trump e che non avrebbero più sostenuto la sua campagna elettorale. Non c’è dubbio che se l’idea del tycoon era quella di avvicinarsi ad un elettorato più “democratico” non ha affatto funzionato, rendendo immediatamente chiaro come su certi temi l’opinione pubblica sia nettamente divisa e pretenda si prenda posizione chiara e ferma. Oggi più che mai dove la guerra sembra proprio di tipo spirituale. Non solo: la reputazione di Trump ha raggiunto livelli molto elevati soprattutto grazie alle sue ferme posizioni pro vita, per questo ci si aspetta molto dalle posizioni politiche del candidato pro life in netto contrasto con quelle progressiste che addirittura, nel caso della campagna politica di Kamala Harris, hanno visto circolare nei giorni scorsi, durante il tour elettorale della candidata democratica, un camper di supporto dove potevano essere operati aborti.

Un’iniziativa che porta in sè qualcosa di marcio, di diabolico. Una scelta che normalizza l’omicidio di bambini e addirittura lo fa grottescamente “on the road”, come se si trattasse di prendere un’aspirina “al volo” anzichè sopprimere la propria creatura in grembo. Come si possa concepire un tal modo di fare su una scelta così importante è tutto dire. Difficile immaginare un tale cinismo, se non si accetta di credere ad una matrice infernale.

Però, sapete, è tutto qui. Il punto di tutta la prossima elezione americana, ma probabilmente di tutto lo scontro (politico e non) in atto tra èlite e resto del mondo, è proprio l’aborto. E’ un tema così importante che a livello mondiale si rischia di perdere tutto su questo. Anzi, è il punto, soprattutto se leggiamo gli eventi di quesi ultimi anni come una battaglia superiore. E’ come se il Male, per sopravvivere, dovesse essere costantemente “nutrito” di rituali, di sacrifici, ed è contro questo che si deve lottare, anche e sopratutto a livello politico. Quindi se capiamo questo, capiamo perchè l’aborto si deve necessariamente interrompere per sconfiggere definitivamente la Bestia.

Trump nel corso del suo governo aveva sospeso i finanziamenti per la clinica abortista Planned Parenthood ma soprattutto aveva fatto sì che la supermaggioranza di destra della Corte Suprema degli Stati Uniti, che include appunto tre giudici nominati da lui, avesse annullato la sentenza Roe contro Wade nel 2022 consentendo che i singoli Stati fossero liberi di applicare le loro leggi in materia; anche di vietare l’aborto. Trump, dopo lo scivolone, si è quindi espresso rapidamente contro l’emendamento 4 in Florida, confermando così di voler mantenere in vigore il divieto di aborto dopo 6 settimane: “Si può abortire al nono mese, e sapete, alcuni stati, come il Minnesota e altri stati, hanno la possibilità di uccidere il bambino dopo la nascita, e tutto questo è inaccettabile”, ha aggiunto. “Quindi voterò no per questo motivo”.

Resta l’amaro in bocca nel mondo pro life e c’è chi ora si fida un po’ meno del “supereroe” dal ciuffo biondo. A lui, e ai suoi fatti, il compito di riconquistarsi la fiducia dei suoi affezionati e quello di aiutare ad impedire che la bestia continui a nutrirsi. Donald, la scelta è solo una. Bene o male: da che parte stai?

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