di Gloria Callarelli

E’ in discussione in Canada, al Senato, una legge che potremmo ribatezzare la legge Agenda2030: vaccini, tracciamento, cibi “alternativi” e facoltà di “eliminare” le attività commerciali pericolose per la salute dei cittadini che possono contribuire al rischio pandemia. Questa la proposta in un disegno di legge presentata da un parlamentare di retroguardia del Partito Liberale di Justin Trudeau.

Nel dettaglio, dunque, se dovesse passare, ne risentirebbe naturalmente il settore primario e le aziende agricole innanzitutto, ma anche tutte le aziende del settore alimentare. Consentirebbe, dicevamo, di “regolamentare le attività commerciali che possono contribuire al rischio di pandemia, tra cui l’agricoltura industriale animale” e di “promuovere attività commerciali che possono aiutare a ridurre il rischio di pandemia”, tra cui la “produzione di proteine ​​alternative ed eliminare gradualmente le attività commerciali che contribuiscono in modo sproporzionato al rischio di pandemia, comprese le attività che coinvolgono specie ad alto rischio”.

Nulla di nuovo: quello a cui stiamo assistendo da tempo è una guerra alla nostra terra che si traduce, automaticamente, nella guerra contro il popolo. Mangiare insetti, mangiare carne sintetica, chiudere le attività lavorative, diventare schiavi miseri. Senza il settore alimentare, o in mano alle multinazionali alimentari (spesso collegate a big pharma nella produzione di coltivazioni geneticamente modificate) o in mano alle multinazionali del fotovoltaico e della transizione ecologica, viene colpita, capite bene, la sostentazione. Un atto di guerra. Altro che grilli.

Come abbiamo visto la proposta incrocia la questione sanitaria, in un aggancio pindarico che solo le lobby possono concepire nella loro visione folle. Dunque intersecando i vari settori, con la stessa legge si arriva anche alla questione tracciamento (e quindi del controllo sociale di marca Covid) aumentando la “capacità di comunicazione e infrastrutture per piattaforme e strumenti elettronici”, che includono applicazioni elettroniche le quali “consentono il tracciamento dei contatti delle persone esposte a malattie infettive che potrebbero portare a pandemie”.

Scenari liberticidi riproposti ancora dopo anni dalla pandemia. Sono casi isolati di qualche duro e puro del NWO? O piuttosto strategie a macchia di leopardo? Non dimentichiamo che anche in Italia la transizione ecologica sta provocando siccità e saccheggi di terreni, mentre in altre zone, come ad esempio in Danimarca, gli allevatori di mucche, accusate di emettere 5,6 tonnellate di CO2 all’anno, dovranno spendere quasi fino a 100 dollari (100 euro circa) a capo di bestiame nei primi anni, prezzo che raddoppierà nei cinque anni successivi. Pensate se accadesse a un piccolo allevatore in Italia che tiene anche solo venti, trenta mucche. Aumento delle tasse dei macelli, eliminazione terreni pianeggianti e forestazione selvaggia, creazione di zone “umide” (da noi bonificate cent’anni fa!), acquisizione di terreni per lasciarli, come Europa chiede, con tutta probabilità incolti o pieni di impianti di fotovoltaico. E poi ancora pandemie, vaccini, green pass. Ci stanno ancora provando con la tirannide eco-sanitaria, occorre restare vigili.

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