di Luigi Cortese

Negli ultimi anni, il gruppo dei paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa e nuovi membri come Emirati Arabi Uniti, Iran, Egitto, Arabia Saudita ed Etiopia) sta diventando sempre più influente sul piano economico globale. Per la prima volta nella storia, il volume delle transazioni tra questi paesi in valute locali ha superato quello in dollari americani, segnando una svolta importante nei rapporti economici internazionali.

Questo cambiamento è particolarmente significativo perché mette in discussione il dominio del dollaro USA, che ha guidato l’economia mondiale per decenni. Con l’aumento dei pagamenti in valute nazionali tra i BRICS, la dipendenza dal dollaro diminuisce, rendendo più difficile per gli Stati Uniti gestire il proprio debito, oggi cresciuto a livelli insostenibili. Il debito americano ha infatti superato i 35 miliardi di dollari, complicando ulteriormente la situazione economica del Paese.

Nel frattempo, l’economia europea, e in particolare l’euro, sta attraversando una fase di declino. L’Europa fatica a mantenere il suo ruolo di protagonista globale, soffocata da problemi interni, come l’elevato debito pubblico e la mancanza di crescita. In confronto, i BRICS stanno crescendo rapidamente, trainati dalle loro risorse e da un’economia in espansione.

In conclusione, mentre i BRICS continuano a guadagnare terreno, Europa e Stati Uniti devono affrontare sfide sempre più grandi. Se non riusciranno a reagire, rischiano di vedere ridotta la loro influenza, mentre i BRICS si affermano come nuove potenze economiche globali.

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